Parole chiare

Primavalle, l'affondo di FdI: "Ora non chiamate lo psicologo"

Lascia sgomenti la morte di Michelle Maria Causo, 17enne uccisa a coltellate da un coetaneo cingalese, e trovata in sacco dell’immondizia incastrato in un carrello della spesa. A essere sconvolto per l'ennesimo orrore non è solo il quartiere di Primavalle, nei pressi di Roma. In tanti in queste ore stanno esprimendo il proprio cordoglio alla famiglia della giovane, tra questi alcuni esponenti della politica. "Profondamente sconvolto per il brutale omicidio di Michelle. Una violenza inaudita che lascia sgomenti, l'ennesimo inaccettabile femminicidio", lo ha definito Roberto Gualtieri che di Roma è sindaco.

E ancora, il dem: "Michelle, come raccontano amici e conoscenti, era una ragazza allegra che amava la vita e lo studio, conosciuta da tutti nel quartiere. Non è giusto che le sia stata brutalmente strappata la vita. In questo momento di dolore, voglio esprimere il mio profondo cordoglio ai familiari, agli amici e a tutte le persone che le volevano bene". Gualtieri ricorda che "tutta la nostra città è solidale e si stringe alla comunità di Primavalle davanti a questa tremenda e ingiusta morte che ha privato una giovane donna del suo futuro. Condanniamo fermamente la violenza di genere in tutte le sue forme. Dobbiamo tutti rafforzare l'impegno per contrastarla, prevenirla e per sostenere le donne che la subiscono".

 

 

A fargli eco Cecilia D'Elia, senatrice del Pd e portavoce della conferenza delle democratiche: "Non si può morire cosi. Sgomento e una grande tristezza per questo ennesimo femminicidio, questa volta una giovanissima ragazza di 17 anni. Le indagini ci diranno cosa è effettivamente successo, a noi ancora una volta resta la denuncia di una realtà che conosciamo bene, di fronte alla quale serve una rivolta morale e civile. Tutta la città è ferita, come lo è Primavalle. Non è giusto, non si può morire così". 

 

 

Ben più forte il commento di Alfredo Antoniozzi. Il vice capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera, definendo "tremendo" l'omicidio, lancia una chiara frecciata a chi si prodigherà in considerazioni: "Mi auguro - tuona - che la psichiatria eviti analisi sulle colpe della società e soprattutto eviti di periziare con indulgenza poiché troppe volte essa condona la violenza e la derubrica a una follia che non c'è". Per Antoniozzi, dunque, "non possiamo più assistere a impunità che offendono, che escludono la sanzione e la ritengono inutile e che non accettano, purtroppo, la presenza del male nella società".