il caso
Padova, impugnati 33 atti di nascita: "Non possono essere figli di due donne"
Ben 33 atti di nascita, dal 2017 a oggi, sono oggetto della richiesta della procura di Padova. Quest'ultima si è appellata al tribunale con l'obiettivo di rettificare i 33 atti di nascita chiesti da coppie di mamme e registrati dal sindaco della città del Santo, Sergio Giordani, a partire dal 2017. Le raccomandate - in cui si chiede al tribunale di "cancellare" il nome della madre non biologica e di "rettificare" il cognome attribuito alla figlia, tramite la cancellazione di quello della seconda mamma - sono già state inviate alle famiglie interessate e ai loro legali.
"33 atti di nascita, dal 2017 a oggi, impugnati dalla Procura di Padova. Non 33 pezzi di carta ma 33 bambini, esseri umani - si sfogano la leader di +Europa, Emma Bonino e il segretario di +E, Riccardo Magi -. E uno è stato già annullato. Ecco cosa produce l'omofobia di Stato di questo governo e di un ministro come Piantedosi che passa sopra i corpi e i sentimenti dei bambini e delle loro famiglie per imporre un unico modello di famiglia. Come si fa ancora a sostenere che non c'è la volontà di discriminare questi bambini?". E ancora: "E intanto alla Camera continua l'iter della legge Varchi contro la Gpa che vorrebbe addirittura incriminare i genitori. Uno scenario da film horror, in cui il governo dà la caccia a famiglie e bambini in un accanimento persecutorio. Ma i prefetti non hanno di meglio da fare? Sembra un governo dei talebani e degli ayatollah. Questo è stalking di Stato: invitiamo i genitori di questi bambini a ricorrere contro gli annullamenti, per riportare la questione davanti alla Corte Costituzionale".
Eppure il primo cittadino si dice "sereno e convinto delle scelte fatte". Come da lui ricordato, "dal 2017 trascrivo gli atti di nascita delle bambine e dei bambini figli di due mamme. È un atto di responsabilità verso questi piccoli perché non accetto il pensiero che ci siano bambini discriminati fin da subito, e appena nascono, nei loro fondamentali diritti".