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Alberto Genovese, chi è la donna che lo ha sposato dopo gli stupri: "Avevamo un patto"

Potrebbe uscire dal carcere Alberto Genovese, l'imprenditore condannato a 6 anni, 11 mesi e 10 giorni per due casi di violenza sessuale e detenzione e cessione di stupefacenti. La difesa ha chiesto infatti la misura alternativa dell'affidamento terapeutico, ottenendo il parere favorevole del sostituto procuratore generale, Giuseppe De Benedetto. Genovese, attualmente detenuto nel carcere di Bollate, era stato arrestato nel novembre 2020. Rimasto a San Vittore fino a luglio 2021, quando era stato trasferito ai domiciliari in una comunità terapeutica per disintossicarsi, era rientrato in carcere il 13 febbraio scorso, dopo la notifica dell’ordine di esecuzione pena.

A dicembre Genovese, 45 anni, si è sposato con D., di 46 anni, una sua storica amica. "Ci conosciamo da molti anni", ha detto lei al pm Rosaria Stagnaro, come riporta il Corriere della Sera, il 20 novembre 2020 due settimane dopo l'arresto per le violenze a "Terrazza Sentimento". La donna, due lauree e un lavoro nella finanza, non ha mai partecipato ai festini a base di droga e alcol. Ma i due hanno avuto in passato un legame sentimentale: "Io molti anni fa ho avuto una relazione con Alberto durata circa quattro anni. Il nostro è stato un rapporto normale", "tradizionale". 

 

 

I due dopo essersi lasciati sono rimasti amici, anche quando lui ha cominciato una relazione con Sarah Borruso, condannata a 2 anni e 5 mesi per una violenza sessuale di gruppo a Villa Lolita di Ibiza. "Qualche volta in modo goliardico", ha proseguito D. davanti al pm, "hanno raccontato di aver avuto alcuni rapporti sessuali con altre persone, ma io ho trovato questi argomenti sempre particolarmente sgradevoli e non ho mai voluto fare domande in merito".  E ha sottolineato: "Io avevo una sorta di patto con Alberto: volevo stargli e restargli vicina, ma assolutamente lontana da queste dinamiche". "So che Alberto col suo gruppo faceva delle feste, fino a notte inoltrata, ma io non vi partecipavo perché poi al mattino lavoravo, oltre a non gradire il tipo di festa e le persone coinvolte". 

D. è stata anche nella mega villa di Genovese a Ibiza durante l'estate 2020, in piena pandemia: "Sono stata in vacanza sia a luglio che ad agosto con Alberto ed un gruppo di suoi amici. A luglio siamo stati in una villa molto lussuosa che aveva affittato ad Ibiza, mentre ad agosto ci siamo spostati a Formentera, in un ambiente più tranquillo e contenuto".

 

 

Lei lavorava in smart working: "Ad Ibiza la casa era talmente grande e dispersiva che io ero alloggiata in una zona sopraelevata e distanziata (...). Alberto con il suo gruppo faceva delle feste fino a notte inoltrata, ma io non vi ho partecipato perché poi al mattino lavoravo, oltre a non gradire qual tipo di festa e le persone coinvolte o invitate. Era un mondo da cui tenevo le giuste distanze". 

E ancora: "Ho visto alcune ragazze molto giovani arrivare e trattenersi nella villa, ospiti di Alberto (…), credo che facessero quel genere di feste che tutti immaginano, con musica techno che andava avanti fino all’alba, ma io ero nel mio alloggio e avevamo un bodyguard per evitare che i partecipanti alla festa venissero anche davanti alle nostre stanze. Avevano semplicemente scelto di passare l’estate lì piuttosto che stare a Milano, a casa in smart working". In un verbale D. ha precisato che le raccontarono che "con la ragazza che aveva denunciato Alberto" il "problema si sarebbe risolto" lei, rispose che "non era assolutamente così e che se anche avesse ritirato la denuncia ci sarebbe stato comunque un processo penale".