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Perugia, forti scosse di terremoto. L'esperto: "Cosa sta succedendo"
Due scosse di terremoto sono state avvertite nell’area intorno alla città di Perugia: la prima scossa intorno alle 20.08 di magnitudo tra 4.4 e 4.9, una scossa successiva è stata riscontrata alle 20.13, con una magnitudo tra 3.7 e 4.2. Lo rende noto l’Ingv. In seguito all’evento sismico registrato questo pomeriggio alle ore 16.05 in provincia di Perugia dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, alla Sala situazione Italia del Dipartimento della Protezione civile sono stati segnalati esclusivamente il distacco di alcune tegole e il cedimento di alcuni cornicioni nell’area interessata. Secondo la Protezione civile non sono stati segnalati danni a persone. Intanto il comune di Perugia rende noto che "in considerazione della scossa di terremoto registrata nel pomeriggio di oggi, giovedì 9 marzo, è stata decisa la chiusura a scopo precauzionale di tutte le scuole di ogni ordine e grado per venerdì 10 e sabato 11 marzo.
La chiusura è stata disposta con ordinanza sindacale n. 392 del 9/03/2023 in modo da procedere in via cautelativa a sopralluoghi per verificare eventuali danni e lesioni alle strutture sedi di istituti scolastici, pubblici e privati di ogni ordine e grado, comprese strutture per la prima infanzia, università, e istituti di alta formazione, e garantire, per quanto di competenza, le condizioni di sicurezza per lo svolgimento delle attività didattiche". E su quanto accaduto è intervenuto Thomas Braun, ricercatore dell’Ingv nella sede di Arezzo: "È stato un terremoto importante, che solitamente si avverte entro un raggio di 100 Km". Le segnalazioni all’Ingv sono arrivate da tutto il centro Italia per il terremoto registrato poco dopo le 16,00 con epicentro Umbertide. "Difficile dire a distanza di così poco tempo di quale faglia si tratti - afferma Braun - molto probabilmente la faglia dell’Umbertide". "L’appennino è come se fosse spezzato - prosegue Braun - c’è la parte nord orientale si muove verso la zona balcanica con 1 o 2 millimetri l’anno, mentre l’altra parte sta ferma. Per »accomodare« questo stress si verificano i terremoti".