La storia
Prato, muore la prof Maria? Ecco a chi lascia tutti i suoi soldi
È che gli insegnanti non sono tutti uguali e ci sono quelli che ti porti dietro per tutta la vita. Quelli che magari ti han fatto dannare sulle poesie di Leopardi o sopra la tavola degli elementi di chimica, però poi, quando i libri li hai messi in un cassetto e ti accorgi che la cultura, quella vera, è ciò che di loro t’è rimasto attaccato addosso, capisci anche che alcuni hanno fatto la differenza. Mica solo per te. Sicuramente l’ha fatta Maria Simon. Questa professoressa siciliana trapiantata a Prato, in Toscana: questa docente d’inglese che per arrivare dove era arrivata, ossia alla cattedra, aveva fatto sacrifici enormi. Lei, sua madre Rosina e sua zia Angela che le avevano permesso di studiare, si erano fatte in quattro per mandarla prima al liceo pratese Cicognini e dopo, correva l’anno 1962, all’università di Pisa. Questa donnina che non s’era fatta mancare neanche un’esperienza all’estero, che a Firenze era tornata negli anni Ottanta, che per la scuola ha dato tutto. Ma proprio tutto. È morta nell’ottobre del 2021, la professoressa Maria Simon. E come ultimo gesto, come ultimo atto d’amore per quella professione, l’insegnamento, che è stata la ragione della sua stessa esistenza, ha sottoscritto un lascito testamentario.
IL FONDO
Circa 45mila euro, destinati ai plessi di Prato e di Firenze, lasciati a nome di Rosina e Angela (perché comportamenti del genere stonano quando si fanno in prima persona e l’eleganza nel modo di agire si vede dai piccoli dettagli), con lo scopo di aiutare ragazze e ragazzi in difficoltà a studiare. Le scuole coinvolte sono l’istituto Marco Polo di Prato e le medie fiorentine Carducci e Città Pestalozzi. Si sono già organizzate, hanno messo a punto un bando di borse di studio (del valore di 500 euro a testa, per cinque anni) che è diventato realtà nell’anno scolastico in corso, cioè il 2022-23, e che durerà fino al 2026-27. «A memoria e a ringraziamento di mia madre e di mia zia che mi hanno permesso di studiare in tempi difficili». Per accedervi serve impegno, non solo una situazione di difficoltà economica.
I CRITERI
Perché sì, tra i criteri di assegnazione, c’è anche l’Isee (l’indicatore della situazione economica famigliare) sotto i 12.500 euro, ma occorre avere una media d’eccellenza: il 10 all’esame di terza media, oppure il 9 o l’8. Sotto niente. Dopodiché un’apposita commissione avrà il compito di selezionare i più meritevoli. «Confido che questa importante opportunità contribuisca ad alimentare la passione per la conoscenza e la volontà di migliorare», dice Francesco Spadafori, che sull’Arno fa il dirigente scolastico all’istinto comprensivo Pestalozzi, «un ringraziamento alla professoressa Maria e alla sua famiglia». Parole di riconoscenza dovute, ma mai come in questo caso sentite. E sentire anche dai suoi ragazzi, dai ragazzi della prof. Simon, che a Prato si sono riuniti attorno alla lavagna e hanno deciso che il modo migliore per omaggiarla era fare quello che lei aveva insegnato loro.
Si sono messi a scrivere la sua biografia, perché fissare gli avvenimenti su un pezzo di carta è l’espediente più efficace perfissarli anche nella memoria. Questa professoressa che si è spesa per i suoi ragazzi anche ora che non c’è più, che era nata in una famiglia di estrazione operaia: soldi pochi, a casa Simon, curiosità e voglia di conosceremolte. Che sua madre e sua zia, sarte professioniste, cucivano giorno e notte, per racimolare quel che serviva a lei a comprare i libri. Che aveva messo l’intera sua esistenza dentro una valigia di cartone e aveva lasciatola Sicilia, aveva raggiunto la Toscana, con un bagaglio che era (allora, ma lo è anche oggi) molto più importante di una sacca di camice e di biancheria. Il bagaglio dell’istruzione. Che a Londra ha perfezionato il suo accento british, che non c’erano solo i compiti in classe o le interrogazioni, c’era ben altro. L’ultima sua lezione è questa. È il concetto che, nella vita, studiare appaga sempre. Serve sempre. E se è difficile, se è complicato, se i mezzi son ristretti ma c’è la volontà, una via la si trova. Ad avercene, di prof. così.