Indagine

Covid, il documento che inguaia Conte: "Manca la sua firma"

Nuovi dettagli emergono dall'inchiesta della Procura di Bergamo sui fatti risalenti alla primavera del 2020, quando il Covid iniziò a diffondersi in Italia. A finire sotto la lente è la bozza di decreto per istituire la zona rossa nei comuni di Alzano Lombardo e Nembro, che si sarebbero aggiunti così agli 11 paesi già in lockdown tra fine febbraio e gli inizi di marzo. Questo documento, che sarebbe stato acquisito dalla Procura a gennaio 2021, avrebbe colpito gli investigatori per un motivo in particolare: pare che - come riporta il Corriere della Sera - in fondo alla bozza di provvedimento ci fosse solo la firma del ministro della Salute Roberto Speranza e non quella del premier Giuseppe Conte.

 

 

 

A tal proposito il Corsera scrive: "Il governo era spaccato sul tema, il ministro aveva deciso di seguire senza se e senza ma le indicazioni del Comitato tecnico scientifico del 3 marzo, che suggerivano di chiudere i due paesi. Il presidente del Consiglio, invece, prendeva tempo e l’avrebbe fatto fino alla decisione della notte tra il 6 e il 7 marzo: niente zona rossa specifica per Nembro e Alzano ma divieti allargati alla Lombardia". Ecco perché adesso la Procura accusa solo Conte per la mancata zona rossa, non Speranza. A quest'ultimo, però, sarebbe stata addebitata la mancata applicazione del Piano pandemico. In ogni caso, l'acquisizione di quei documenti nel 2021 sarebbe stata fondamentale per le conclusioni della maxi inchiesta di Bergamo.