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Arezzo, pene amputato per errore: il caso agghiacciante scuote l'Italia

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L’intervento chirurgico è riuscito, l’amputazione del pene andata come previsto, peccato che non ci fosse alcun tumore. Un drammatico errore per l'urologo che ora è stato denunciato dal suo paziente che si ritiene vittima di un gravissimo danno e chiede di essere risarcito, mentre lui rischia di andare a processo.

Un caso di malasanità che adesso è oggetto di un fascicolo giudiziario che il 9 marzo arriverà nell’aula del giudice del Tribunale di Arezzo, Claudio Lara, per l’udienza preliminare. A rischiare il processo, riferisce il Corriere di Arezzo, è un medico trentenne che il 13 novembre 2018 eseguì all’ospedale San Donato di Arezzo l’operazione chirurgica di amputazione del pene su un uomo, classe 1954, della Valtiberina, che era stato precedentemente visitato in ottobre.

 

 

Si sospettava una patologia tumorale al pene poi smentita però dagli esami istologici "tardivi", secondo i legali del paziente, sui tessuti prelevati.

Solo qualche giorno fa, il 28 febbraio, un gravissimo errore medico ha cambiato per sempre la vita di Anna Leonori, 46 anni di Terni. La donna avrebbe subito l'amputazione di gambe e braccia per le conseguenze di alcune operazioni che le avrebbero dovuto asportare un tumore. In un secondo momento, però, avrebbe scoperto che la diagnosi era sbagliata e che in realtà il tumore non c'era.

 

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