Caos totale
Benzinai, sciopero confermato (ed estremo): chiusi anche i self
Confermato lo sciopero dei benzinai il 25 e 26 gennaio: lo hanno fatto sapere Faib Confesercenti, Figisc Confcommercio e Fegica. Grande disagio per gli automobilisti di tutta Italia, anche perché lo stop includerà pure i self service. "Fino all'ultimo minuto siamo disponibili a trovare una quadra, ma ora non si riesce", hanno fatto sapere fonti dei gestori, che avrebbero accusato il governo di aver trattato la categoria, "con la questione dei cartelloni dei prezzi, come si fosse nel Medioevo".
In un'occasione, infatti, si era parlato di sostituire il classico cartello con il prezzo medio regionale con un'app o un QR Code, in base a quanto stabilito dal decreto "Trasparenza". Tuttavia - scrive Repubblica - questa possibile soluzione non avrebbe avuto conferme "nello schema di decreto attuativo che il ministero delle Imprese dovrà emanare a breve". "Per il momento lo sciopero è confermato, perché oggi non abbiamo visto le aperture che ci erano state prospettate - ha spiegato il presidente della Faib, Giuseppe Sperduto -. Ce l'abbiamo messa tutta per non dare disagi ai cittadini, ma il governo ha deciso diversamente e il ministero fa marcia indietro sulle promesse avanzate alle associazioni nel tavolo precedente. Vogliamo incontrare il presidente Meloni".
Dello stesso avviso il presidente nazionale di Figisc Confcommercio, Bruno Bearzi: "Sono profondamente deluso, ci aspettavamo ben altro. C'è stato uno sforzo per ridurre le sanzioni ma rimane l'obbligo del cartello, così il messaggio che rimane è che siamo una categoria da tenere sotto controllo perché speculiamo". Il presidente di Fegica, Roberto Di Vincenzo, poi ha detto: "Dobbiamo dare atto al ministro Urso di aver cercato di trovare una soluzione, il testo del decreto è già incardinato alla Commissione Attività produttive e quindi intervenire in una fase di conversione sarebbe anche stato difficile. Rimangono irrisolti i problemi strutturali. È un settore che si deve ristrutturare". Ad oggi l'unica possibilità è che i gestori possano decidere di ridurre la durata dello sciopero, che è già passata da 60 a 48 ore.