Toh, che caso
Salvini "come il Duce": ma quale "pro-clima", la ragazza dell'assalto al Senato...
Ma siamo sicuri che gli attivisti di Ultima Generazione agiscano per l'ambiente? Davide Nensi, Alessandro Sulis e Laura Paracini sono stati processati per direttissima dopo che il 2 gennaio hanno imbrattato le pareti del Senato. Il motto è sempre lo stesso: "Basta gas e basta carbone". Insomma, molte parole ma poche soluzioni. I tre, fermati e poi rilasciati, non si pentono del gesto. "Ho scelto e continuerò a scegliere di compiere azioni di disobbedienza civile nonviolenta perché sono disperata. Ovunque guardi vedo dissociazione, negazione, alienazione rispetto alla crisi climatica", va dicendo Laura. E come lei, anche Davide e Alessandro: "Più di trenta persone sono morte del disastro della Marmolada e noi siamo profondamente spaventati. Ho 19 anni e il diploma del liceo scientifico. Dobbiamo fermare le emissioni di gas!", "La nostra linea di azione non è mai cambiata, questa è la prima volta che riceviamo questo tipo di copertura per un’azione diretta a un palazzo del potere. Abbiamo già fatto molte azioni, l’ultima è solo quella che ha avuto più impatto sui media. Continueremo ad andare avanti e a mischiare diverse forme di disobbedienza civile".
Giovanissimi, ma dal curriculum zeppo di atti vandalici (lo stesso poliziotto che li ha arrestati ha rivelato: "I giovani erano già stati denunciati da noi in passato"), i tre si dovranno presentare in tribunale il 12 maggio con l'accusa di danneggiamento. Tra gli attivisti però la più attiva è senz'altro Laura. La ragazza, oltre a essere stata denunciata insieme ai due compagni per i blocchi stradali sul Grande Raccordo Anulare, ha partecipato all'azione "dimostrativa" contro un quadro di Van Gogh esposto a palazzo Bonaparte.
Cosa non si fa pur di fermare il cambiamento climatico, verrebbe da dire. E invece, spulciando il suo profilo Facebook, sembra che l'interesse di Laura sia un altro. O meglio, non solo quello per l'ambiente. L'11 agosto 2019, la Paracini condivideva un post con una foto di Matteo Salvini. A corredo la descrizione di Elsa Morante di Benito Mussolini. E ancora, il 30 giugno dello stesso anno, la ragazza pubblicava una vignetta con protagonista Carola Rackete. Nell'immagine l'ex comandante della Sea-Watch tiene in mano il leader della Lega. La descrizione? "Ci sono capitani... e capitani".
Poi ancora nel 2018, condividendo un comunicato stampa e il commento della pagina "Abolizione del suffragio universale - pagina di satira": "La clamorosa figuraccia di Matteo Salvini che mette in pericolo un'indagine sulla mafia, diffonde notizie false e tendenziose solo per farsi bello e finisce col prendersi un cazziatone mai visto da parte di una Procura nei confronti di un Ministro dell'Interno". Quanto basta a far pensare che il clima sia solo un pretesto. Il bersaglio dei "guerrieri climatici" è sempre lo stesso, quello della sinistra: la destra, i sovranisti.