Alfano "grazia" la Guzzanti
Roma - Le affermazioni di Sabina Guzzanti durante il “No Cav day”dell’8 luglio scorso avevano acceso pesanti polemiche. A scandalizzare i piùerano state le affermazioni che la comica romana aveva pronunciato neiconfronti del Santo Padre, per le quali si era profilata l’ipotesi di unapesante accusa di vilipendio a suo carico. Nonostante l' istruttoria degliuffici tecnici del dicastero di via Arenula avesse indicato la possibilità diprocedere in tal senso contro La Guzzanti, il ministrodella Giustizia Angelino Alfano ha negato l’autorizzazione a procedere. IlGuardiasigilli ha, infatti, questo potere. In base all'articolo 8 del Trattatodel Laterano (1929) "l'Italia considerando sacra e inviolabile la personadel Sommo Pontefice e dichiara punibile l'attentato contro di Essa e laprovocazione a commetterlo”. Però, secondo quanto stabilisce l’art 313 delcodice penale, il reato di vilipendio (sia nei confronti del Papa che delPresidente della Repubblica) è uno di quei reati contro il quale "non sipuò procedere senza l'autorizzazione del ministro per la Giustizia". E Alfano ha negato tale autorizzazione. Ilprocuratore Giovanni Ferrara e il sostituto Angelantonio Racanelli non potrannofar altro che chiedere l'archiviazione per mancanza di un requisitoindispensabile per poter proseguire gli accertamenti, preso atto delleprerogative politiche del ministro Angelino Alfano in questa vicenda. Lemotivazioni del Guardasigilli sarebbero quelle di voler evitare di innalzare il livello della polemica in vistaanche dell' imminente stagione di riforme della Giustizia. Alfano, a marginedella sua conferenza all'Università Cattolica di Milano, ha infatti affermato: “Nonostanteil parere favorevole sulla procedibilità nei confronti di Sabina Guzzanti, hodeciso di non concedere l'autorizzazione ben conoscendo lo spessore e lacapacità di perdono del Papa che prevalgono alle offese stesse”. Il ministrodella Giustizia ha quindi aggiunto che la decisione è stata presa anche perché “la Guzzanti si è assunta leresponsabilità di ciò che ha detto. La stagione delle riforme impone dispegnere i focolai e di non appiccare nuovi incendi”.