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Fisco, migliaia di cartelle sono nulle: ecco cosa fare subito

C’è un fenomeno in atto piuttosto curioso che riguarda il Fisco e che bisogna sapere bene come fronteggiare. Pare infatti che sia sempre più diffusa la notifica dell’atto di pagamento delle cartelle esattoriali con una pec che non è più valida. In pratica la casella di posta elettronica certificata che l’Agenzia delle Entrate usa per inviare le cartelle potrebbe non essere iscritta ad alcun registro pubblico delle pec.

 

 

Per questo motivo stanno piovendo ricorsi, ma la situazione è al momento confusa, dato che i giudici sono divisi: alcuni si esprimono a favore dell’Agenzia delle Entrate, altri invece a favore dei contribuenti. Un problema che rischia di diventare ancora più serio quando arriveranno le migliaia di cartelle sospese durante l’emergenza Covid. Ma cosa deve fare il contribuente che riceve una notifica da una pec non presente nei registri pubblici? Innanzitutto è legittimato a ignorarla e cancellarla, per evitare di finire vittima di qualche truffa online.

 

 

Una volta verificato che l’indirizzo dal quale è arrivata la notifica non è quello ufficiale (l’unico è protocollo@pec.agenziariscossione.gov.it), si può fare finta di nulla fin a quando l’Agenzia non procederà con un pignoramento, un fermo amministrativo o un’ipoteca. In tal caso il contribuente potrà fare ricorso motivandolo con il fatto di non aver mai ricevuto la notifica da un indirizzo iscritto al registro pubblico delle pec.