Inchiesta
Veronica Salvatori del ristorante Alfredo, il dramma che sconvolge Roma
Quella di Veronica Salvatori è una storia, drammatica e inspiegabile, che sconvolge Roma. Lei è la co-proprietaria del ristorante Alfredo alla Scrofa, uno dei più famosi locali della Capitale. Cento anni di storia alle spalle, clienti vip da tutto il mondo, entrato nella leggenda della cucina per l'iconico piatto delle fettuccine Alfredo (a torto a ragione, l'emblema della cucina italiana negli Stati Uniti). Veronica ha un figlia, è sposata e compirà 40 anni il prossimo 11 settembre, ma come ricorda il Corriere della Sera è in coma da 16 mesi, un anno e mezzo in ospedale, senza alcuna possibilità di riaprire gli occhi.
"Spero sempre di vederla riapparire – spiega commosso Marcello Mozzetti, event manager di Alfredo e cugino dell’altro proprietario, Mario Mozzetti -. Avremmo dovuto rivederci il 2 maggio del 2021. Il destino con lei e con noi è stato crudele: è finita in coma cinque giorni prima". La causa un intervento di colecisti, il 26 aprile del 2021. "Qualcosa però è andato storto - sottolinea il Corriere della Sera edizione Roma -. Per capire cosa, si svolgerà un incidente probatorio - la famiglia Salvatori è rappresentata dall’avvocato Alessandro Di Giovanni - nell’ambito dell’inchiesta in cui sono indagati quattro medici della clinica Arsbiomedica: Ernesto Puce (assistito dall’avvocato Remo Pannain), Gelsomina Capua, Giulio Baio (difeso dall’avvocato Angela Leonardi), Federica Giorgi. L’accusa: lesioni colpose gravissime perché non avrebbero saputo risolvere una crisi respiratoria durante l’anestesia".