Covid, vaccino e ipertensione: "Gli effetti della proteina Spike", cardiologi in allarme
C'è una correlazione tra il rialzo della pressione sanguigna e il vaccino anti-Covid. Lo ha detto chiaramente Fabio Angeli, docente di Malattie Cardiovascolari e primario di Cardiologia dell'Ircss Maugeri di Tradate, al Fatto Quotidiano che dà conto dei numeri dello studio del team che ha studiato gli effetti su 350 mila soggetti. "Il nostro studio ha analizzato il meccanismo alla base di questa reazione: la proteina Spike si lega ai recettori che regolano la vasocostrizione ei livelli di pressione, questo legame determina una serie di reazioni che possono portare all'aumento della pressione in modo temporaneo o permanente", ha detto il prof spiegando "che i valori di pressione alta, alla norma, sono stati registrati in circa il 3-5% dei soggetti sottoposti a vaccinazione anti-Covid-19. E non sono pochi".
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"Inoltre", ha aggiunto Angeli nell'intervista rilasciata a Peter D'Angelo, "abbiamo registrato reazioni avverse statisticamente maggiori nei soggetti già guariti da Covid, incluse crisi ipertensive seguite da tachicardia e altri disordini del ritmo cardiaco: la media è di 6 soggetti ogni 1.000 vaccinati". Altro elemento chiave riguarda la permanenza della Spike nell'organismo: alcuni fenomeni hanno dimostrato che questo si può protrarre per settimane dopo la somministrazione del vaccino. Anche fino ad otto settimane. Se questa permanenza, poi, delle proteine Spike prodotte dai vaccini termine possono generare altri tipi di eventi avversi nel medio o lungo è ancora da definire.
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