Scoop del "Foglio"
Gas pagato in rubli, dossier segreto del governo: sfida totale a Putin, l'azzardo che può stravolgere il futuro dell'Italia
Siamo sicuri che rinunciare al gas russo sarebbe una catastrofe per l'Italia? Un report segreto del governo spiega che non si tratterebbe di una tragedia. Tutt'altro. Lo rivela Claudio Cerasa sul Foglio. Tutto nasce dalla recente telefonata tra Mario Draghi e Vladimir Putin, nel corso della quale lo zar ha puntualizzato che i soli paesi ad avere la possibilità di non pagare in rubli il gas saranno quelli scelti dalla Russia. Probabilmente non l'Italia, visto che la Russia l'ha inserita nell'elenco dei Paesi ostili qualche settimana fa.
Cosa si potrebbe fare di fronte a una minaccia di questo tipo? Secondo il direttore del Foglio bisognerebbe imparare a fare a meno del gas russo, come hanno annunciato di essere pronte a fare Francia e Germania. E di problemi non ce ne sarebbero, stando al report svelato da Cerasa. Si tratta di un documento interno commissionato dal governo alle sue società partecipate specializzate in energia. Al suo interno si legge che col blocco delle importazioni di gas dalla Russia, possibile conseguenza della richiesta di Vladimir Putin di percepire il pagamento della materia prima in rubli, l'Italia “non sarebbe in grado di soddisfare la domanda di energia nel prossimo inverno e avrebbe autonomia fino a ottobre”.
Leggi anche: Otto e Mezzo, Lucio Caracciolo: "Gas in rubli? Una strategia di Putin. Ecco come finirà"
Cosa fare dunque? Le soluzioni ci sarebbero: "Il gas da recuperare per fare a meno del gas russo nel prossimo anno è stimato tra i 20 e i 27 miliardi di metri cubi - si legge nell'articolo del Foglio -. La produzione interna può aumentare di un miliardo. Le importazioni di gas possono aumentare tra 5 e 10 miliardi soprattutto dal Nordafrica. Le importazioni di Gnl (gas naturale liquefatto) possono arrivare fino a 5 miliardi. La riduzione di un grado nel riscaldamento delle nostre case può portare a un risparmio di un miliardo di metri cubi. La riduzione volontaria dei consumi delle imprese industriali potrebbe far risparmiare 20 milioni di metri cubi al giorno e porterebbe a un risparmio di un miliardo all’anno. La riduzione dell’illuminazione pubblica nel corso della notte, con un allineamento alla media Ue dei consumi, farebbe risparmiare un altro miliardo. Le attivazioni delle centrali a carbone infine offrirebbero 5 miliardi". Fare a meno del gas russo, insomma, non è un tabù.
Il tuo browser non supporta il tag iframe