Un primo punto

Vladimir Putin, a cuccia: le opere d'arte per cui minacciava l'Italia? Ecco che fine faranno: clamorosa vittoria

Le opere in prestito dalla Russia resteranno in Italia ancora per un po'. Le minacce arrivate contro il nostro Paese subito dopo lo scoppio della guerra in Ucraina si sono sgonfiate. L'Ermitage di San Pietroburgo, da cui provengono diversi dipinti di Tiziano e Picasso, aveva chiesto il rientro in patria delle opere entro la fine del mese di marzo. Adesso il dietrofront: tele e sculture potranno rimanere nei musei italiani ancora per qualche settimana.

 

 

 

"I ponti della cultura si fanno saltare in aria per ultimi", ha detto il direttore generale dell'Ermitage Michail Piotrovsky in un messaggio in cui annuncia che il museo di San Pietroburgo ha raggiunto un accordo con il ministero della Cultura russo. Poi ha aggiunto: "Dispiace molto che le relazioni culturali tra i nostri Paesi siano crollate in un tale 'buio'. Se ne può uscire solo se conserviamo l'atmosfera di buona volontà e benevolenza. Ora è venuto il tempo di proteggerli. E cercheremo di mostrare come si fa". 

 

 

 

La buona notizia è stata riportata da Maurizio Cecconi, segretario generale di Ermitage Italia: "Oggi dopo diversi contatti ed interlocuzioni possiamo dire di aver ottenuto un primo e significativo risultato". Il direttore del museo russo infine ha detto: "Dobbiamo metterci chiaramente d'accordo su quando e soprattutto in che modo le opere torneranno all'Ermitage".

 

 

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