Lacrime e sangue
Ucraina, il report: niente elettricità, stop alle auto, supermercati vuoti. "Cosa può accadere in Italia"
Da quando è scoppiata la guerra in Ucraina, anche l’Italia si trova a dover valutare scenari più o meno catastrofici che possono impattare in maniera drammatica la vita della popolazione. Dopo due anni di pandemia Covid, se la guerra dovesse continuare a lungo o addirittura vedere un coinvolgimento diretto della Nato, gli italiani sarebbero costretti a subire un altro periodo di “lacrime e sangue”.
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Stando a quanto riportato da Alberto Maggi su affaritaliani.it, il governo presieduto da Mario Draghi e i partiti nella maggioranza stanno iniziando a pensare al cosiddetto “worst-case scenario”. Cosa prevederebbe? Nulla di buono per la popolazione, a partire dall’ulteriore incremento delle bollette di luce e gas: secondo Maggi si potrebbe arrivare alla “misura drastica del razionamento del gas e della luce, con i servizi sospesi in alcune aree del Paese (a turno e a rotazione) per alcune ore del giorno”. Pessime le previsioni anche per quanto riguarda il carburante, con il prezzo di benzina e diesel che potrebbe sfondare quota 3 euro al litro. E quindi non si escluderebbero razionamenti dei carburanti con lunghe file ai distributori.
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Nello scenario peggiore rientra ovviamente la possibile difficoltà negli approvvigionamenti di prima necessità: oltre agli scaffali vuoti nei supermercati, si teme il boom dei prezzi dei beni di largo consumo, come ad esempio il pane, che potrebbe toccare la cifra record di 5 euro al chilo, con ripercussioni anche sulla tanto amata pizza: anche una margherita potrebbe diventare un lusso che in pochi potrebbero concedersi. E poi ancora, i comuni: “Potrebbero essere costretti a spegnere per diverse ore l’illuminazione pubblica - scrive Maggi - e tagli e ripercussioni potrebbero esserci anche nei settori del trasporto pubblico locale e anche a lunga percorrenza”.
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