Il primario
Covid, il professore Massimo Antonelli: "Non mi illudo", già oltre Omicron?
"La pressione è calata. I letti a poco a poco si svuotano. Ma noi lavoriamo come se nulla sia mutato e non vogliamo illuderci che sia finita qui": Massimo Antonelli, direttore della terapia intensiva del Policlinico Gemelli, parla della situazione Covid attuale, aspettando a cantare vittoria. Intervistato dal Corriere della Sera, il medico ha detto: "Ora la situazione è sopportabile, mentalmente però siamo sempre collegati". Parlando dell'ospedale in cui lavora, ha raccontato: "In reparto sono presenti 40 malati rispetto ai 50 di un mese fa. Il calo è molto, molto lento e ci vorrà del tempo prima di assistere a una discesa decisa che ci trasmetta l’effettiva sensazione di tornare a galla".
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In riferimento ai malati non Covid, invece, Antonelli non ha nascosto che ci sono state delle difficoltà a gestire tutto: "Abbiamo vissuto fasi in cui medici e infermieri si sono contagiati ed è stato più complesso e articolato garantire la regolarità delle attività ambulatoriali e di ricovero". Adesso qualcosa è migliorato: "Ora riusciamo finalmente a curare con meno affanno".
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Il primario, comunque, ha spiegato che la strada da fare è ancora lunga: "Se penso che dall’inizio della pandemia abbiamo visto passare in terapia intensiva oltre 1.500 pazienti mi vengono i brividi". Parlando dei ricoverati più frequenti in questo ultimo periodo, Antonelli ha spiegato: "Per la maggior parte sono non vaccinati, anche anziani di 70-80 anni. La durata media della degenza è di 3-6 settimane". Il medico, comunque, non si dice ancora ottimista: "Non voglio illudermi. Nell’estate del 2021 i malati con Covid erano solo 5 nella nostra terapia intensiva. È stato frustrante rituffarsi in piena emergenza con la risalita dei ricoveri, ricominciare tutto daccapo, affrontare una nuova ondata e poi un’altra ancora, prepararci all’impatto delle varianti, non riuscendo a vedere la fine".