l'ordinanza

Mascherine, Roberto Speranza firma: via l'obbligo all'aperto dall'11 febbraio, per chi cambiano le regole

Il ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato: via dall'11 febbraio l'obbligo delle mascherine all'aperto. Per il chiuso, invece, bisogna ancora attendere. Almeno fino al 31 marzo e sempre fermo restando quanto diversamente previsto da specifiche norme di legge o da appositi protocolli sanitari o linee guida. "Non hanno l’obbligo di indossare il dispositivo di protezione delle vie respiratorie - si legge nell'ordinanza - a) i bambini di età inferiore ai sei anni; b) le persone con patologie o disabilità incompatibili con l’uso della mascherina, nonché le persone che devono comunicare con un disabile in modo da non poter fare uso del dispositivo; c) i soggetti che stanno svolgendo attività sportiva".

 

 

Nonostante le novità, rimangono comunque in vigore le linee guida anti-contagio previste per le attività economiche, produttive, amministrative e sociali, nonché le linee guida per il consumo di cibi e bevande nei luoghi pubblici o aperti al pubblico. In ogni caso è obbligatorio, fino al 31 marzo, portare sempre con sé la mascherina e indossarla anche all'aperto in caso di assembramento, secondo quanto prevede l'ordinanza.

 

 

Canta vittoria Matteo Bassetti, convinto che lo stop alle mascherine all'aperto è un ottimo segnale. "La situazione è migliorata e possiamo dirlo: le mascherine all'aperto sono servite poco e in generale servono a poco. È una misura altamente cosmetica, infatti il provvedimento è stato preso quando è arrivata Omicron ed è stato di facciata e non di rilevanza", ha commentato la decisione del governo all'Adnkronos. Più cauto invece Massimo Andreoni, primario di infettivologia al Policlinico Tor Vergata di Roma: questo "inevitabilmente porterà a qualche contagio in più, soprattutto con Omicron così diffusa e con l'alto numero di casi che ancora vengono registrati".