Tutti intubati
Oristano, strage in terapia intensiva: un caso sconvolgente, Italia allo sbando?
Quattro pazienti malati di Covid morti in tre giorni nel pronto soccorso dell'ospedale San Martino di Oristano nell'attesa di essere smistati in altri ospedali della Sardegna. E il neo direttore della Asll, Angelo Maria Serusi, dice basta ai ricoveri in un ospedale, come quello di Oristano, non attrezzato a gestire pazienti che abbiano contratto il virus. Al pronto soccorso dell'ospedale di Oristano ormai si vive una situazione drammatica. Ancora ieri c'era la necessità per alcuni pazienti di essere intubati e dunque di ricevere le cure di una terapia intensiva. Il personale ha fatto quanto possibile, ma i limiti sono evidenti.
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"Non siamo attrezzati per gestire i pazienti malati di Covid, nei giorni scorsi li abbiamo accettati pur di non lasciarli in pronto soccorso, ma non possiamo fornire loro le cure adeguate", ha spiegato Serusi. Così, una volta arrivati all'ospedale di Oristano i pazienti vengono dunque smistati in altri presidi della Sardegna, di solito a Cagliari per la vicinanza e la maggiore disponibilità di posti letto.
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In Sardegna si registrano 685 ulteriori casi confermati di positività al Covid, sulla base di 4346 persone testate. Sono stati processati in totale, fra molecolari e antigenici, 81508 tamponi, in cui sono compresi i 53614 test effettuati nei giorni scorsi e finora non conteggiati. I pazienti ricoverati nei reparti di terapia intensiva sono 27. I pazienti ricoverati in area medica sono 235. I casi di isolamento domiciliare sono 20757. Si registrano sette decessi: due uomini di 79 e 81 anni, residenti nella provincia del Sud Sardegna; 4 uomini di 59, 74, 76 e 80 anni, residenti nella Città Metropolitana di Cagliari; una donna di 89 anni, residente nella provincia di Oristano.