Il giallo

Liliana Resinovich, "il cadavere è il suo": la conferma del fratello. Ma ancora qualcosa non torna...

È arrivata la conferma: Il corpo della donna trovata morta lo scorso 5 gennaio nel boschetto dell'ex Ospedale psichiatrico di San Giovanni a Trieste è di Liliana Resinovich, Lo riporta sul proprio sito il quotidiano Il Piccolo, precisando che è stato il fratello della donna, Sergio, a effettuare il riconoscimento. Liliana, di 63 anni, pensionata, era scomparsa il 14 dicembre scorso. A dare l'allarme il marito Sebastiano Visitin.

 

 

Quello di Liliana è un vero e proprio giallo. La donna è infatti scomparsa dal nulla. L'ultima persona ad averla vista sarebbe stata una commerciante di frutta e verdura, tra le 8 e le 9 di quel giorno. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, quella mattina Lilly avrebbe dovuto raggiungere la casa di un amico, Claudio Sterpin. Un rapporto con l'82enne di cui il marito - come egli stesso ha riferito agli investigatori - non era a conoscenza. Liliana aveva chiamato Sterpin alle 8.22 per dirgli che avrebbe ritardato, ma l'uomo non l'ha mai vista. I due telefoni cellulari e la borsa della donna sono stati trovati nella sua abitazione di via del Verrocchio.

 

 

Il cadavere è stato ritrovato avvolto, nella testa e nelle gambe, da due sacchi neri. I sospetti sono fin da subito ricaduti sul marito di Liliana. La coppia era assieme da 32 anni, ma era convolata a nozze solo nel 2005. A far dubitare gli agenti della versione di Sebastiano alcune contraddizioni nella versione delle ultime ore di vita della Resinovich. Ma gli inquirenti non escludono nulla, neppure un suicidio.