La pandemia
Covid, 2 milioni di positivi? I conti non tornano: un inquietante sospetto sulle cifre gonfiate
Sono circa 2 milioni le persone attualmente positive in Italia. La cifra, però, tiene conto solo dei casi registrati nelle ultime tre settimane, cioè a partire dal 20 dicembre. E qualcosa sembra non tornare. "Non è possibile che praticamente nessuno dei 2 milioni di italiani che è diventato positivo dopo il 20 non sia stato ancora liberato – ha spiegato a Repubblica l’epidemiologo Pier Luigi Lopalco -. Sono troppi, è evidente che è saltato il tracciamento. Potrebbe anche darsi che molti siano già fuori di casa ma il sistema non li abbia ancora eliminati dal conto dei positivi". Un problema tecnico e burocratico, insomma.
Il cortocircuito nasce dal fatto che spesso la positività al Covid dura tra una settimana e dieci giorni. Ecco perché non è possibile che tra i positivi di oggi ci siano così tante persone che si sono contagiate anche 15 giorni fa. Soprattutto se prendiamo in considerazione la nuova mutazione. A tal proposito, Lopalco ha detto: "Sembra che l’infezione da variante Omicron in media duri meno, ci sono vaccinati con tre dosi nei quali si esaurisce molto rapidamente".
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Invece, secondo un altro epidemiologo, Carlo La Vecchia dell’Università di Milano, il numero reale dei positivi sarebbe addirittura il triplo di quello attuale. Le cifre quindi sarebbero sottostimate. “Una delle ragioni della sottostima attuale dei numeri sta sempre nei problemi del tracciamento. Se non si vanno a cercare i contatti dei casi si trovano infatti meno positivi. Anche i paucisintomatici in questi momenti difficili non vanno a fare il test: chi ha un po’ di raffreddore per due giorni e guarisce magari non si tampona”, ha spiegato La Vecchia.
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