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Bollettino 1 dicembre: schizzano contagi e morti. Cifre-choc: cosa sta succedendo in terapia intensiva

Mentre tiene banco il dibattito sulla variante Omicron, che sul nostro territorio nazionale non ha ancora rimpiazzato la Delta, la situazione epidemiologica dell’Italia sta continuando a peggiore. Prova del fatto che il governo presieduto da Mario Draghi ha fatto bene ad anticipare i tempi e a prevedere ulteriori misure restrittive: resta da capire fino a che punto si spingerà la quarta ondata, che l’esecutivo spera di ridurre a “ondina”.

Il bollettino di oggi, mercoledì 1 dicembre, rilasciato dal ministero della Salute dà conto di 15.085 contagiati, 9.457 guariti e 103 morti a fronte di 573.775 tamponi analizzati, con il tasso di positività che è stato rilevato al 2,6 per cento (+0,9 rispetto a ieri). Un aumento preoccupante, dato che ieri erano stati circa 2.500 in meno i casi di Covid registrati. Tornati in tripla cifra anche i decessi, che sono strettamente connessi al fenomeno che si sta verificando negli ospedali e soprattutto nelle terapie intensive.

La pressione sul sistema sanitario nazionale continua a essere gestibile, nonostante il lento ma costante aumento dei posti letto occupati: oggi il saldo dei ricoverati in reparti Covid è +21, mentre quello dei ricoverati in terapia intensiva è +3. Stando ai dati aggiornati al 30 novembre e resi noti dalla Federazione aziende sanitarie e ospedaliere, tra i pazienti Covid in intensiva c’è stato un aumento del 17% di non vaccinati e un calo del 10% dei vaccinati. I non vaccinati che vengono ricoverati hanno in media 63,4 anni, mentre i vaccinati ne hanno 74,7 e spesso presentano più patologie pregresse.