Il manager dell'Eni
Omicron, parla il paziente zero italiano: "Non sono autorizzato a parlare, ma...". Strappo alla regola e schiaffo ai no-vax
Parla per la prima volta il cosiddetto paziente zero, il primo italiano ad avere la variante Omicron del Covid: "Sono soddisfatto di essermi vaccinato perché il vaccino, nel nostro caso, ha funzionato in maniera egregia", ha detto il manager casertano di 55 anni dell'Eni, al Gr3. Da lui giunge la conferma di "sintomi blandi" anche per la sua famiglia che "comprende persone tra gli 8 e gli 81 anni" tanto che in loro "l'infezione si è manifestata solo in modo lieve". "Stiamo bene e sereni, ma non sono autorizzato a parlare della vicenda".
Una testimonianza questa che smorza quel senso strisciante di panico che si è insinuato nel nostro Paese dopo la conferma del primo caso della variante. Di questa nuova mutazione infatti ancora non sappiamo molto, se non che è stata attenzionata fin da subito per le sue mutazioni e le possibili implicazioni sulla copertura vaccinale. Le parole che arrivano da Caserta fanno per lo meno tirare un primo sospiro di sollievo per quella che sembra un'ottima funzionalità dei vaccini attuali.
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Che la situazione sanitaria del paziente Omicron fosse buona lo aveva confermato anche il dg dell'Asl Caserta, Ferdinando Russo. "Il tampone che abbiamo fatto ha rilevato una carica virale bassa: in genere questa si osserva in procinto della guarigione tanto è vero che il paziente è asintomatico. Ci aspettiamo che nei prossimi giorni, se non nelle prossime ore sarà negativo", ha spiegato a LaPresse ribadendo che "i valori fanno prospettare una negativizzazione nell'immediatezza, dobbiamo stare tranquilli". La fase successiva è quella del tracciamento: il manager ha infatti girato per l'Italia dopo il suo arrivo da Maputo, capitale del Mozambico. Ricostruire i suoi passaggi è fondamentale per capire se e quanto possa essersi diffusa la variante.