In Trentino

Val Badia, orrore in pasticceria: "Non solo escrementi di topo", ecco cosa ti mangiavi

Orrore in pasticceria. In un locale della Val Badia i carabinieri di San Vigilio Marebbe, unitamente a quelli del Nucleo Antisofisticazioni e Sanità (Nas) di Trento, hanno infatti denunciato in stato di libertà un pasticciere di 36 anni della Val Badia ipotizzando a suo carico i reati di detenzione alimenti in invase da parassiti e omessa revisione periodica estintori.

 

 

La scena che si sono trovati davanti i carabinieri era agghiacciante. Nel corso dell'ispezione in questa pasticceria a Marebbe hanno infatti scoperto che all'interno del deposito di materie prime, del tipo "sfarinati", destinate alla produzione di prodotti da forno e dolciari, erano immagazzinati prodotti la cui data di scadenza o termine minimo di conservazione era decorsa anche da un lungo periodo. Soprattutto, il deposito era anche infestato da insetti e insudiciato dagli escrementi dei roditori.

 

 

Oltre a questo schifo i militari hanno scoperto che il titolare non aveva effettuata la periodica revisione degli estintori antincendio installati all'interno dell'attività commerciale. Sono stati quindi sottoposti a sequestro cinquecento chilogrammi di materie prime, per un valore stimato di seimila euro. I carabinieri Nas hanno quindi informato le autorità sanitarie e l'autorità giudiziaria per i provvedimenti di competenza. 

 

 

Solo tre giorni fa, il 16 novembre, si era scoperto che una decina di famosissime pizzerie "gourmet", di "goumet" non avevano proprio niente. Nei menù, infatti, si millantava l'impiego di prodotti dop ma nella preparazione delle varie tipologie di pizze, dalle classiche alle più elaborate, in realtà, venivano utilizzati prodotti non iscritti al circuito tutelato. E in alcuni casi persino venivano utilizzati prodotti scaduti. Insomma, un vero e proprio inganno servito ai clienti. Per questa ragione erano stati denunciati per frode in commercio i titolari di tredici note pizzerie gourmet ed erano state comminate sanzioni per 12 mila euro.