Fuori dalla grazia
Fabriano, il prete no vax don Gino Pierosaro rimosso: "orrore in Chiesa", fin dove si era spinto
La provocazione sconsiderata è costata cara a don Gino Pierosara, prete no vax: il vescovo di Fabriano-Matelica monignor Francesco Massara ha deciso di rimuovere il parroco di San Sebastiano Martire di Marischio di Fabriano (Ancona) che lo scorso 7 novembre aveva organizzato una riunione di non vaccinati in chiesa. All'incontro erano intervenuti un centinaio di persone e un ginecologo già radiato dall'Ordine nel 2019. "La decisione - si legge in una nota - per il pericolo causato dall'assembramento di decine di persone prive di mascherina e di distanziamento". In un video diventato virale, i presenti ringraziano una professoressa "che ci ha ricordato Norimberga e i campi di sterminio, qualcosa che mi ha ferito il cuore".
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La conferenza, spiega monsignor Massara motivando la sua decisione, "si è svolta in violazione delle norme governative ed ecclesiastiche sul contenimento e la prevenzione della pandemia, come testimoniato in un video dallo stesso conferenziere. Si è così venuta a determinare una grave infrazione delle disposizioni e delle norme da rispettare nei luoghi di culto e parrocchiali".
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Il vescovo esprime la sua vicinanza alla "comunità di Marischio confidando che torni presto la serenità" e chiedendo "scusa a quanti hanno avuto disagio da questa dolorosa vicenda". Con la revoca del mandato, don Gino decade "contestualmente anche dall'incarico di esorcista diocesano", con effetto immediato.
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Durissimo il commento di Gabriele Santarelli, sindaco del Movimento 5 Stelle di Fabriano: "Fabriano e tutto il comprensorio dell'entroterra stanno dimostrando una tenuta nei numeri dei contagi di molto migliore rispetto a quanto sta accadendo purtroppo nel resto della provincia. Non possiamo permetterci di compromettere questa situazione per l'atteggiamento irresponsabile di chi mette a repentaglio la salute e la vita degli altri per una scelta personale e a mio modo di vedere incomprensibile. Ma qui non si tratta di fare battaglie ideologiche tra chi è a favore del vaccino e chi è contro, ma di punire severamente chi mette a repentaglio la vita degli altri e la tenuta sociale di una città con motivazioni grette anacronistiche e in tutto e per tutto al di fuori della verità".
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