Le conseguenze
Long Covid, lo pneumologo Vianello: "Mai visto nulla di simile". Corpi devastati, chi colpisce di più
Tra i 460mila veneti guariti dal virus, alcune migliaia continuano a soffrire di disturbi. Gli esperti si ritrovano constatare che dal coronavirus si può anche non uscirne mai. Si chiama long Covid oppure Sindrome post acuta da Covid 19 e riguarda una serie di disturbi presente a distanza di almeno due mesi dal contagio. "Si tratta di sintomi dovuti alla malattia ma che non sempre sono direttamente collegabili alla principale manifestazione del virus, e cioè la polmonite", svela Andrea Vianello, pneumologo e professore del Dipartimento di Scienze cardio-toraco-vascolari dell’Università di Padova. "Stando agli ultimi studi, si riscontrano quasi cinquanta diversi disturbi che persistono anche diversi mesi dopo il contagio".
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"Stando agli ultimi studi - spiega Vianello - circa il 70 per cento dei ricoverati in terapia intensiva, rischia di soffrire di fibrosi polmonare. Si tratta di “cicatrici” del polmone che possono causare insufficienza respiratoria. La gran parte di loro, con il passare del tempo sembra recuperare. Ma i casi più seri, che si registrano soprattutto tra i maschi, i fumatori e chi già soffre di altre patologie, non sono guaribili e quei pazienti forse non torneranno più a fare la vita di prima: avranno il fiato corto, non potranno camminare per troppo tempo, figuriamoci fare sport. Proprio qui a Padova, per un paio di loro si è perfino tentata la strada del trapianto di polmone", racconta il professore.
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Oltre 50 sintomi registrati
Fibrosi, ma non solo. "Diversi organi sono interessati dai disturbi post-contagio - prosegue Vianello - e infatti alcuni dei nostri pazienti hanno manifestato problemi cardiaci che potrebbero non guarire completamente, altri devono convivere con una paralisi facciale, altri ancora, per fortuna in rarissimi casi, sembrano non recuperare il gusto o l’olfatto. Ma ci sono anche disturbi di natura psicologica, come la depressione, le alterazioni del sonno e le crisi d’ansia, che potrebbero richiedere anni per essere superati. Non avevo mai visto nulla di simile: nessun altro virus respiratorio ha mai lasciato conseguenze così devastanti", conclude sconsolato intervistato dal Corriere del Veneto il professor Vianello.