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Bollettino del 10 novembre: quasi 8mila contagi e 60 morti. Terza dose, drammatica accelerazione

La situazione epidemiologica dell’Italia è sotto controllo rispetto a gran parte dell’Europa, epicentro di una quarta ondata di Covid. Ma al tempo stesso anche nel nostro Paese, che si distingue dagli altri per l’alto tasso di popolazione vaccinata con due dosi e per uno strumento come il Green Pass, i nuovi casi sono in aumento. Normale che sia così, dato che siamo a ridosso dell’inverno: con il crollo delle temperature e la vita che prosegue prevalentemente al chiuso, il virus trova le condizioni ideali per diffondersi.

 

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Non è quindi sbagliato parlare di pandemia dei non vaccinati, dato che chi ha completato il ciclo, pur potendosi contagiare, raramente sviluppa la malattia. E infatti i dati dei ricoveri rimangono sotto controllo, anche se comunque in aumento: dovrebbe bastare questo per spingere ancora più persone a vaccinarsi, gesto che serve innanzitutto per mettere se stessi in sicurezza. Il bollettino di oggi, mercoledì 10 novembre, dà conto di 7.891 contagiati, 5.319 guariti e 60 morti a fronte di 487.618 tamponi analizzati, con il tasso di positività che è stato rilevato all’1,6 per cento (+0,7 rispetto a ieri).

 

 

Per quanto riguarda il sistema sanitario nazionale, la pressione è ancora relativamente bassa: oggi il saldo dei ricoverati in reparti Covid è +11, quello dei ricoverati in terapia intensiva +2. Nel frattempo il ministro Roberto Speranza ha preparato il terreno per la terza dose: “Dal primo dicembre sarà chiamato a fare il richiamo anche chi ha tra 40-60 anni. La terza dose è assolutamente strategica. Siamo all’83,7 per cento di persone che hanno completato il ciclo”.