Il caso

Joseph Ratzinger, la lettera all'amico morto terremota il Vaticano: "Spero di unirmi presto a loro"

Una lettera firmata da Jospeh Ratzinger - in calce riporta, appunto, la frima Benedictus XVI. Papa emeritus - e indirizzata a Reinhold Dessl, abate dell'abbazia cistercense di Wilhering in Austria, nella diocesi di Linz, agita il Vaticano. Come riporta Repubblica, infatti, il 94enne Ratzinger, oltre alle toccanti parole per il collega Gerhard Winkler, morto nelle scorse settimane, verga una riga che sembra quasi alludere al desiderio di una dipartita da questa vita, da questa esistenza.

 

Dopo aver messo nero su bianco che la "notizia della morte" di Winkler lo ha "profondamente colpito" perché "tra tutti i miei colleghi e amici, lui era il più vicino a me" - "La sua allegria e la sua profonda fede mi hanno sempre attratto. Ora ha raggiunto l’aldilà, dove certamente molti amici lo aspettano", ha continuato – il Ratzinger conclude: "Spero di potermi unire presto a loro".

 

Da subito, molti osservatori soprattutto di lingua tedesca si sono interrogati sul significato di queste parole e, soprattutto, sulle condizioni di Salute del Papa emerito. Ad oggi, secondo quanto riferisce Repubblica, la salute del Papa emerito non desta particolari preoccupazioni, tanto che nelle scorse ore  il suo segretario particolare, Georg Gänswein, ha spiegato ad America Magazine che Benedetto XVI non solo non desidera di morire, ma anzi "è assolutamente pieno di gioia di vivere". Certo, l'età è molto avanzata, ma non soffrirebbe di patologie gravi. Insomma, per quella frase nella lettera, tanto rumore per nulla?