La solita storia
Reddito di cittadinanza, la truffa di due sorelle rom: quanti soldi hanno fregato allo Stato grazie alle regole di Di Maio
Due sorelle rom, di Treviso, hanno percepito indebitamente il reddito di cittadinanza presentando documenti con dichiarazioni false: Lo ha accertato la Squadra Mobile veneta. Le due sorelle sono state denunciate: rischiano fino a sei anni di reclusione. L’indagine è partita da un controllo su un’abitazione di Treviso in cui gli agenti hanno notato persone presenti nell’appartamento che non risultavano residenti.
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Sono partiti così i primi accertamenti, non semplici, su ciascun nucleo familiare, su ogni singola residenza, sulla frequentazione agli istituti scolastici dei figli etc., che ha comportato l’analisi di ogni singolo documento posto alla base della richiesta del reddito di cittadinanza. Incrociando le informazioni acquisite dagli investigatori con la documentazione messa a disposizione dalla direzione provinciale INPS di Treviso, la Mobile ha appurato la falsità/o l’alterazione dei diversi atti o documenti posti alla base della percentuale del reddito di cittadinanza. Il danno causato all’erario è stato di 45.000 euro circa.
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E' stata immediatamente avviata la procedura per la revoca del sussidio ed il recupero somme di denaro indebitamente percepite. La tempestiva interruzione delle erogazioni in corso ha evitato un ulteriore danno per l’erario stimabile in circa 30.000 euro. Un nuovo esempio del fallimento della legge grillina che, secondo Luigi Di Maio, doveva abolire la povertà.