Suicidio od omicidio?
Giacomo Sartori, il giorno prima di sparire è stato vicino a un cimitero: una pista inquietante
La morte di Giacomo Sartori non fuga tutti i dubbi legati alla sua sparizione. "Quell'albero sembra un enorme cespuglio ed è facile salire in alto dai rami. La sua fitta trama impedisce la visuale: in questi giorni di potatura delle siepi nessuno, neppure i miei operai, aveva notato nulla", racconta il titolare della cascina-agriturismo Caiella, Gianfranco Andreoni. "Qui non era mai avvenuto nulla di simile, al massimo qualche furto di zucche e asparagi di notte". Sartori, tecnico informatico, la notte fra il 17 e il 18 settembre. Con degli amici era andato a bere qualcosa. Nell'enoteca qualcuno gli ha rubato lo zaino con portafogli e pc aziendale. Il furto lo aveva scosso. Tuttavia sembra abbia tentato di seguire la traccia lasciata dal Gps del proprio dispositivo.
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"La telecamera del cimitero di Motta Visconti dimostra che sabato mattina fosse in giro, forse alla ricerca del ladro. Di sicuro in quel momento non stava telefonando, però ha usato il traffico dati. Sabato scorso non si è presentato ad alcuni appuntamenti di lavoro. Lunedì ha fatto lo stesso nell'azienda di Assago dove lavorava ed è scattata la denuncia dei genitori. La macchina era già parcheggiata sabato a Casorate Primo", ricorda il Giorno. "Pensavo fosse guasta, solo mercoledì ho chiamato i vigili. Dopo poco mi hanno raggiunto i carabinieri. Quel giorno sono partite le ricerche e sono arrivati anche i cani molecolari che però hanno puntato sempre verso il Naviglio di Bereguardo", spiega il proprietario della cascina.
La posizione del cadavere non lascerebbe grandi dubbi sull'ipotesi del suicidio ma gli investigatori del Nucleo investigativo del comando provinciale di Milano restano cauti. La Procura di Pavia ha disposto che sul cadavere sia effettuata l'autopsia. Non si escludono altre possibilità e si proseguono con accertamenti tecnici per chiarire le ultime ore di Sartori. «Aspetterei i risultati dell'autopsia prima di avallare qualunque ipotesi",ha spiegato la presidente dell'associazione Penelope Lombardia, Valentina Zaniolo, vicina alla famiglia.