La ricostruzione
Eitan Biran in Israele, il viaggio con il nonno e quei "novemila euro": il giallo dietro al rapimento
Avrebbe agito d'impulso secondo i suoi legali Shmuel Peleg, il nonno materno di Eitan Biran. Eppure l'uomo che ha rapito il piccolo nella giornata dell'11 settembre per portarlo in Israele avrebbe pianificato ogni cosa. Peleg è salito a bordo con Eitan di un aereo privato che dalla Svizzera è arrivato a destinazione sorvolando l’Italia, l’Albania e la Grecia. Il tutto - fa sapere il Corriere della Sera - alla spesa di novemila euro e tre ore e mezza di viaggio. L'uomo sarebbe partito secondo il quotidiano alle 10:26 dello stesso giorno, quando un Cessna 680 Citation Sovereign della società charter tedesca Aerowest - matricola D-CAWB - è decollato dall’aeroporto di Hannover, in Germania, con destinazione Lugano, in Svizzera.
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Con i servizi charter funziona nel seguente modo: si chiama la società, si prenota un volo, si arriva un quarto d’ora prima in aeroporto e poi ci s’imbarca su velivoli con la massima riservatezza e il minimo dei posti. Il Cessna in questione - che ha un prezzo di listino di 6,5 milioni di dollari - di sedili ne ha nove, di piloti due che vengono affiancati da un assistente di volo. La partenza dallo scalo di Lugano sarebbe stata intorno alle 15.
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Da quel momento il piccolo Eitan, unico sopravvissuto alla strage della funivia Stresa-Mottarone, non farà più ritorno in Italia. Là dove è stato affidato alla zia paterna, Aya Biran, sua tutrice legale dopo che il 23 maggio scorso il bimbo ha perso entrambi i genitori e la sorellina. Una volta atterrato il Cessna ha lasciato la pista principale dirigendosi lontano dal Terminal 3, usato per i voli commerciali internazionali. E nonno e nipote sono stati lasciati all'aeroporto di Tel Aviv.