numeri alla mano
Vaccini e terza dose, tutta la verità: il solo modo per salvarsi da un autunno nero
I numeri della campagna vaccinale di sicuro fanno impressione. Dall'inizio della campagna vaccinale contro il Covid sono arrivate all'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) 91.360 segnalazioni di sospetta reazione avversa su un totale di 76.509.846 dosi somministrate, con un tasso di 119 "eventi avversi" ogni 100mila dosi). Di queste, soltanto il 13,8% sono state segnalazioni gravi, con un tasso di 13 eventi gravi ogni 100mila inoculazioni. L'86,1% delle segnalazioni - spiega il dossier dell'authority sanitaria - è «riferita a segnalazioni come dolore in sede di iniezione, febbre, astenia/stanchezza, dolori muscolari», spiega nel dettaglio l'ottavo rapporto di Farmacovigilanza sui 4 vaccini covid elaborato dall'Agenzia italiana del farmaco.
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FARMACO ILLEGALE
La stessa Aifa, con un parere della sua Commissione tecnico scientifica, segnala anche i pericoli legati all'uso del farmaco Parvulan, indicato per il trattamento dell'Herpes Zoster, illegale in Italia, ma utilizzato da alcuni in sostituzione del vaccino anti-Covid. L'allerta, spiega il dossier diffuso ieri, è «scattata in seguito all'aumento di richieste sospette di importazione del Parvulan». Il farmaco, usato per il cosiddetto fuoco di Sant' Antonio, non è autorizzato. «L'utilizzo del medicinale nella profilassi del Sars-CoV-2», scandisce l'analisi dell'Aifa, «non è sostenuto dalle benché minime evidenze di efficacia e sicurezza» ed è «un potenziale pericolo per la salute delle persone». Analizzando nel dettaglio i quattro tipi di vaccino autorizzati e il relativo utilizzo suddiviso per fasce di età salta fuori che l'eventuale reazione avversa (anche minima) ai 4 vaccini «si è verificata nella maggior parte dei casi (80% circa) nella stessa giornata della vaccinazione o il giorno successivo. Solo più raramente oltre le 48 ore successive».
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Comirnaty, comunemente noto come Pfizer/BioNTech, è il vaccino attualmente più utilizzato nella campagna vaccinale italiana (71%), seguito da Vaxzevria (16%, Astrazeneca), Spikevax (11%, Moderna) e Janssen (2%, J&J). La distribuzione percentuali delle segnalazioni di reazione ricalca quella delle somministrazioni (Comirnaty 67%, Vaxzevria 24%, Spikevax 8%, Janssen 1%). Per tutti i vaccini, gli eventi avversi più segnalati sono febbre, stanchezza, cefalea, dolori muscolari/articolari, reazione locale o dolore in sede di iniezione, brividi e nausea. Per quanto riguarda le vaccinazioni cosiddette eterologhe a persone al di sotto di 60 anni che avevano ricevuto Vaxzevria come prima dose sono pervenute 248 segnalazioni, su un totale di 604.865 somministrazioni (la seconda dose ha riguardato nel 76% dei casi Comirnaty e nel 24% Spikevax), con un tasso di segnalazione di 41 ogni 100mila dosi somministrate. Nella fascia di popolazione vaccinata fra 12 e 19 anni le segnalazioni di "sospetto evento avverso" sono state 838 (su 3.798.938 di dosi). La campagna vaccinale (oltre 40 milioni immunizzati), dimostra che la macchina logistica e sanitaria quando è sotto pressione riesce a tenere il passo.
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