Sfogo e disperazione
Sara Pedri, la bomba della madre della ginecologa scomparsa: "Non posso più tacere, la verità su mia figlia"
Nessuna traccia di Sara Pedri, la ginecologa 31enne di Forlì scomparsa da Trento lo scorso 4 marzo, subito dopo aver dato le dimissioni dal reparto in cui lavorava da novembre. Questo giallo è stato subito collegato dalla sorella Emanuela al "clima malsano e umiliante sul posto di lavoro": "Mi diceva che a lavoro veniva verbalmente offesa. Era paralizzata dal terrore". Adesso a parlare è la madre della dottoressa, Mirella Sintoni, che ha scritto e inviato una lettera al settimanale Giallo, in edicola da domani 15 luglio.
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"Sono la mamma di Sara Pedri e scrivo perché non posso più tacere di fronte al tentativo di offrire un’immagine distorta e non veritiera di mia figlia. Sara non è fragile e la sua storia ne è una lampante dimostrazione": sono queste alcune delle frasi che la madre ha scritto rompendo il silenzio sulla vicenda. E ancora: "Pregate perché il suo sacrificio non sia vano e possa allontanare per sempre dalla mente umana e dalle coscienze la mancanza di rispetto. La verità su mia figlia deve essere affermata".
La lettera è ovviamente un invito a fare più chiarezza sulla vicenda. Qualche giorno fa la sorella della ginecologa scomparsa si era espressa in merito all'allontanamento del primario Saverio Tateo dal reparto dove lavorava Sara: "Non penso che un trasferimento risolva il problema: se non si fa qualcosa per cambiare il suo atteggiamento, spostarlo serve a poco. Visto che nel suo reparto la punizione veniva praticata in maniera “esemplare”, mi aspettavo che sarebbe stata applicata anche nei suoi confronti. C’è qualcosa che continua a sfuggirmi in questa storia e nel modo in cui vengono gestite queste dinamiche".