"Riconosco l'errore"

Mugello, il padre di Nicola Tanturli: "Pensavamo dormisse vicino a casa", ecco perché non hanno dato l'allarme

Quella di Nicola Tanturli, il bimbo scomparso la sera di lunedì 23 giugno e ritrovato un giorno e mezzo dopo, è una storia a lieto fine. Sulla quale però ci sono degli aspetti da chiarire. Per esempio, l'allarme dato dai genitori solo la mattina, nove ore dopo. "È stato un errore, riconosco che abbiamo sbagliato. Certo, eravamo molto preoccupati, ma conosco bene la zona", spiega il padre Leonardo Tanturli in una intervista a il Corriere della Sera. "Io e la mia compagna pensavamo di riuscire a trovarlo presto. Dopo alcune ore, visto che lo chiamavamo e non rispondeva, abbiamo pensato che si fosse addormentato vicino a casa, così abbiamo pensato che all'alba si sarebbe svegliato e l'avremmo ritrovato. Purtroppo non è stato così, a quel punto abbiamo chiamato il 112". Eppure, aggiunge, "non si era mai spinto così tanto. Negli ultimi tempi è cresciuto di qualche centimetro, adesso riesce a raggiungere la maniglia. Deve avere aperto la porta, forse non ci ha trovato e ha iniziato a cercarci".

 

 

Quando lui e la compagna si sono accorti che Nicola non era a letto "abbiamo guardato vicino alla casa. Dopo un paio d'ore mi è sembrato di sentirlo. C'era vento, ho immaginato che quella voce venisse da sud, dove c'è anche un pozzo. Siamo tornati indietro ma non l'abbiamo trovato", prosegue Leonardo. Erano convinti che "si fosse addormentato. Abbiamo cercato di fare rumore con le pentole, abbiamo gridato, l'abbiamo chiamato. Niente. A quel punto abbiamo avuto paura".

Paura dei "lupi, ma poi ho considerato che avrebbero aggredito anche le capre. Allora ho temuto che anche i cinghiali potessero fargli del male o addirittura i miei due cani. Ma poi, ragionando, mi sono convinto che non poteva essere stato nessun animale".

 

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Fortunatamente, Nicola è stato ritrovato, a qualche chilometro da casa, in una scarpata. Un miracolo. Quando ha visto i genitori "ha detto 'mamma' e poi che aveva fame. Ci ha abbracciato, per noi è stata una gioia fortissima", conclude Leonardo Tanturli. Ma l'importante è che il piccolo stia bene. "Ha qualche livido sulle gambe e un bernoccolo". Oggi dovrebbe tornare a casa.