Sospiro di sollievo
Mugello, il papà di Nicola dopo il ritrovamento: "Sono contento, sta bene". Teso e imbarazzato, quella smorfia sul volto
Leonardo Tanturli, il papà di Nicola, il bambino scomparso la sera di lunedì 21 giugno dalla sua casa nel Mugello, parla con i giornalisti subito dopo il ritrovamento di suo figlio: "Sono molto contento", dice ai microfoni di Tgcom visibilmente teso. "Voglio ringraziare tutti", dice quasi imbarazzato. L'inviato gli chiede della dinamica ma Leonardo abbozza: "Semplicemente ora sono contento, voglio ringraziare tutti", ripete. Poi aggiunge che Nicola "sta bene, ora è al Meyer per un controllo, ma sta bene". Un altro giornalista osa domandare: "Cosa temevate? Cosa avete vissuto in queste ore?", ma il padre di Nicola non risponde. "Come si sente?", gli chiedono allora: "Bene". "Bella fibra a 21 mesi stare 30 ore nel bosco", osserva l'inviato di Tgcom. Il padre sorride, fa una smorfia: "Sì, è stato forte. Grazie".
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Ci sono tanti aspetti da chiarire sulla dinamica della scomparsa di Nicola Tanturli. Il piccolo infatti è stato ritrovato a quasi tre chilometri dalla sua casa, in un burrone, a 50 metri di profondità. "Non ho avuto l'impressione che abbia trascorso lì la notte, secondo me c'è arrivato tramite il bosco, perché secondo me la strada da fare era più agevole", spiega il comandante della stazione dei carabinieri di Scarperia, Danilo Ciccarelli, che si è calato per salvarlo e lo ha poi riconsegnato alla sua mamma Giuseppina. Il militare ha spiegato di non aver "avuto l'impressione che abbia trascorso" la notte in fondo alla scarpata dove è stato ritrovato, perché lì "l'erba non era schiacciata, non aveva fatto un giaciglio. Secondo me si è mosso".
Una vicenda a lieto fine che ha però degli aspetti ancora oscuri che andranno chiariti. Oltre all'allarme lanciato in ritardo, nove ore dopo la scomparsa, ci si chiede come un bimbo di 21 mesi sia riuscito a fare tutta quella strada nei boschi da solo. Senza mangiare né bere.
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