Il commissario
Generale Figliuolo e il caos AstraZeneca: "Ci sono delle perplessità. Il rischio zero? Non esiste". Inquietanti conferme
"Indubbiamente tutti i cambiamenti avvenuti sull’utilizzo dei vaccini possono aver generato perplessità": l'uomo della campagna vaccinale in Italia, il generale Francesco Paolo Figliuolo, rompe il silenzio sui continui cambi di passo su AstraZeneca e in un'intervista al Giornale spiega che "il rischio zero non esiste". Il commissario all'emergenza ha fatto riferimento anche al richiamo eterologo, raccomandato negli ultimi giorni agli under 60 che avevano fatto la prima dose con AstraZeneca. A tal proposito il generale ha spiegato: "Ci sono due studi clinici, pubblicati nelle ultime due settimane in Spagna e in Gran Bretagna, che mostrano buoni risultati in termini di risposta anticorpale e sicurezza".
Il generale Figliuolo ha comunque difeso il piano organizzato in questi mesi per le vaccinazioni: "Le cifre parlano chiaro: abbiamo superato quota 44 milioni di somministrazioni. Significa che oltre 14,8 milioni di persone sono vaccinate, con la prima e la seconda dose, e che ad oltre 29,2 milioni di persone è stata somministrata una prima dose". A un no vax, invece, come lui stesso ha rivelato, direbbe che "vaccinarsi è essenziale per superare la crisi, far ripartire il Paese e l’esistenza di tutti noi".
Sulle forniture di vaccini, poi, ha ammesso che in passato ci sono state delle scorrettezze: "E' capitato talvolta che alcune case farmaceutiche non abbiano rispettato con puntualità il calendario, i quantitativi delle consegne o che abbiano consegnato il grosso delle dosi alla fine del trimestre a causa di contratti troppo permissivi". Alla domanda su eventuali momenti di sfiducia nel corso di questi mesi, il commissario ha risposto: "Il mio lavoro si basa sulla programmazione e sulla previsione di eventuali imprevisti. Sono rimasto impressionato dall’impegno generoso di tutti i protagonisti in prima linea nella campagna vaccinale".
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