Prospettive future

Lorenzo Pregliasco, "l’asse Fi-Lega al 35%". Il sondaggista promuove la federazione Salvini-Berlusconi

Lorenzo Pregliasco, analista politico, cofondatore e direttore di YouTrend, promuove la federazione di centrodestra tra la Lega e Forza Italia. "Un'operazione che porterebbe alla nascita del partito più importante dell'attuale maggioranza che sostiene Draghi. Credo che l'obiettivo di questa operazione sia di arrivare tra il 30% e il 35%. Ciò vuol dire, di fatto, avere un consenso analogo a quello che aveva la Lega alle europee del 2019, quando ottenne il 34%. Sicuramente l'intento è anche quello di rubare voti a una Giorgia Meloni in costante crescita. L'idea di Salvini però nasce sicuramente da un inseguimento con la Meloni. Poi c'è la scommessa di intestarsi l'iniziativa che ha portato al governo Draghi. È chiaro che la federazione tra Forza Italia e la Lega ha più successo se maggiore è l'apprezzamento per l'attuale esecutivo tra gli elettori di centrodestra. Un'approvazione che al momento c'è, dovuta al clima favorevole per le riaperture e al successo della campagna vaccinale. L'operazione è potenzialmente interessante, anche se non possiamo escludere che tra sei - sette mesi il clima sia diverso", spiega il sondaggista.

 

 

 

"Dal mio punto di vista questa mossa da parte di Salvini punta a mettere la bandierina sull'area più moderata del centrodestra. Se vogliamo, è una strada che hanno tentato, da sinistra, Matteo Renzi e Carlo Calenda. Ma la differenza sostanziale rispetto a quanto hanno provato a fare alcuni politici che provengono dal centrosinistra e che stavolta l'iniziativa di dare una svolta moderata arriva da destra. Dal punto di vista dei numeri, quel che è certo è che le fusioni non hanno quasi mai come risultato la somma algebrica dei consensi dei partiti che si uniscono", chiarisce Pregliasco.

 

 

 

 

"Non possiamo prevederlo con certezza i numeri. Ma è lampante che l'obiettivo è salire per arrivare al 30%, andando verso il 35%. Alla fine le persone votano alle elezioni, non durante i sondaggi, e soprattutto prendono in considerazione le opzioni che sono davvero in campo. Comunque è vero che noi addetti ai lavori siamo interessati a misurare i fenomeni nuovi. Se nascesse, sarebbe sicuramente il partito più grande della maggioranza. Un partito che potrebbe valere il 30% e che in Parlamento peserebbe moltissimo. Sarebbe un investimento sulla figura di Draghi, mentre per il centrosinistra sarebbe un rischio lasciare il premier al centrodestra. Questa mossa rischia di allontanare Draghi dal centrosinistra", svela infine nell'intervista al Giornale, Lorenzo Pregliasco.

 

 

 

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