Cadendo, ferisce una ragazza
Cadendo dal cubo in discoteca, ferisce una ragazza ed è costretto a risarcirlo. Lo ha stabilito la Cassazione che ha confermato una condanna per lesioni personali colpose nei confronti del cubista di Schio. Luca, secondo la ricostruzione della sentenza della IV sezione penale, si era messo a ballare su un cubo senza notare che una ragazza era già seduta sullo stesso. La giovane, Maria Grazia R., era caduta procurandosi delle lesioni. Da qui la condanna inflitta al cubista dal giudice di pace di Schio nel novembre 2005. Inutile è stato il ricorso del giovane in Cassazione volto a dimostrare la sua innocenza sulla base del fatto che si era esibito al buio in un luogo destinato al ballo e che quindi non poteva «in alcun modo prevedere la condotta imprudente» della cliente. La Corte ha respinto il ricorso e ha ricordato che «l'imputato e la vittima sono stati visti cadere contemporaneamente in terra e che lo stesso imputato era in precedenza intento a ballare su un cubo». Una situazione nella quale, a detta dei supremi giudici, «sarebbe stato necessario prestare adeguata attenzione per evitare il pericolo di travolgere persone che si trovavano nei pressi». Del resto «la presenza della ragazza nei pressi del cubo non costituiva un evento tanto straordinario e imprevedibile da configurare il caso fortuito».