Disastro ambientale
Ilva, scattano le condanne: 22 e 20 anni a Fabio e Nicola Riva, tre anni e mezzo a Nichi Vendola
Scattano le condanne per il caso-Ilva. Maxi-condanne stabilite dalla Corte d'Assise di Taranto: 22 anni a Fabio Riva e 20 anni a Nicola Riva. Tra i condannati c'è anche Nichi Vendola:l ’ex presidente della Regione Puglia è stato condannato a 3 anni e mezzo nel processo "Ambiente Svenduto" per il reato di disastro ambientale imputato all'acciaieria della famiglia Riva. L'accusa è di concussione aggravata verso i vertici di Arpa Puglia, con lo scopo di ammorbidire la loro posizione verso l'azienda di Taranto che si occupa della produzione e della trasformazione dell'acciaio.
Per Vendola i pm avevano chiesto la condanna a 5 anni, mentre a 28 anni per Fabio Riva e 25 ani per Nicola Riva, ex proprietari ed amministratori dell’azienda. "Aspettiamo giustizia: abbiamo fiducia in chi ha lavorato in difesa dei tarantini e dell’ambiente. Grazie ai pm e a tutti quelli che non hanno ceduto di un centimetro in tutti questi anni", è stato il commento a caldo dei rappresentanti del movimento "Giustizia per Taranto", che hanno manifestato davanti all’ingresso della Scuola sottufficiali della Marina militare, in attesa della sentenza del processo.
I fratelli Fabio e Nicola Riva sono gli imputati principali, nonché accusati di concorso in associazione per delinquere finalizzata al disastro ambientale, all'avvelenamento di sostanze alimentari, alla omissione dolosa di cautele sui luoghi di lavoro. a con loro sono ben 44 le persone fisiche e tre società a dover rispondere all'inquinamento ambientale prodotto dallo stabilimento siderurgico. Si tratta di Ilva in amministrazione straordinaria, ex Riva Fire, Riva Forni Elettrici. Il processo è iniziato il 17 maggio 2016 e scaturisce dall’inchiesta che portò al sequestro degli impianti dell’area a caldo del siderurgico e agli arresti a partire dal 26 luglio 2012. La Corte d’Assise di Taranto ha disposto anche la confisca dell’area a caldo dello stabilimento siderurgico.