Teo Luzi, con il neo comandante dei Carabinieri si respira una nuova Arma

Monica Macchioni

Solo da 4 mesi al vertice dell’Arma e già si respira aria nuova. La politica di Teo Luzi è chiara e semplice: adeguare l’Istituzione al nuovo contesto sociale puntando sul Carabiniere uomo e professionista. Un vero e proprio cambio di paradigma e uno scossone come non si avvertiva da anni. Tante le tematiche all’ordine del giorno e tanti gli obiettivi da raggiungere per una struttura ricca di articolazioni e competenze. Dai perimetri cyber alle frodi sanitarie, dal contrasto al terrorismo internazionale all’affare ecomafie. Proprio pochi giorni fa la cattura di Morabito, secondo solo a Messina Denaro, ha suscitato l’entusiasmo di tutto il Paese che, unanime, ha ringraziato gli uomini del ROS.

Finito, dunque, questo processo in corso di ammodernamento logistico (vestiario tecnico, autoparco rinnovato e prossimamente i taser), si continuerà con un costante e graduale miglioramento dei turni di servizio anche in relazione alle nuove leve in arrivo. Ma Teo Luzi non guarda solo al professionista 2.0, Luzi guarda, soprattutto, all’uomo e alle esigenze personali e per questo ha avviato una serie di iniziative con gli organi della rappresentanza militare e col mondo dell’associazionismo sindacale. Ai rappresentanti di queste organizzazioni interne il comandante dei Carabinieri ha dato massima disponibilità e pieno supporto affinché siano individuate le difficoltà e siano migliorati i parametri ad ogni livello di comando.

Anche ai tavoli politici Luzi sta facendo tanto e bene, basti pensare alle ultime relazioni in Commissione Difesa in cui il generale ha descritto i punti programmatici dell’Arma, ricevendo il consenso unanime della platea parlamentare, e ai recenti protocolli strategici siglati per il benessere degli uomini e delle donne della Benemerita. Luzi dunque indica la giusta rotta alla “nave Carabiniere” che si dirige verso un 5 giugno sereno e lontano dalle burrasche, per festeggiare i 207 anni di storia.