Non solo il "forchettone"

Strage Stresa Mottarone, perché si è spazzato il cavo "indistruttibile": l'ipotesi del "corpo estraneo"

Perché il cavo ritenuto “indistruttibile” si è spezzato, provocando la tragedia della funivia Stresa Mottarone? Anche se parlare di tragedia è forse inappropriato, perché si tratta di un incidente costato la vita a 14 persone che si poteva evitare. Quella cabina, infatti, continuava a fermarsi: sarebbe bastato non manomettere i freni, cosa che invece è stata fatta per non perdere nemmeno un giorno di lavoro nel primo weekend di riaperture. Tragedia che addirittura sarebbe stata prevedibile, se dovesse rivelarsi strettamente connessa allo stress subito dal cavo traente. 

 

 

“Questi cavi in acciaio - si legge su Il Giornale - a trefoli intrecciati, sono ritenuti ‘indistruttibili’. Resistono anche se rovinati per metà, sono tarati per reggere cinque volte il peso dell’impianto per cui sono pensati e a capienza piena, nemmeno ridotta come in quella maledetta domenica scorsa. Nessun fenomeno meteo avverso, temporale, ghiaccio o fulmine può scalfirli, dato che sono pensati per lo sci e l’inverno. Eppure quella fune non ha retto”. Va capito perché, per provare a farlo Il Giornale ha interpellato diversi tecnici: “I punti deboli sono nell’aggancio alla cabina oppure a monte e valle, quando si arrotolano sulle pulegge”. 

 

 

Ma cosa potrebbe aver fatto andare in tilt il meccanismo? “Un corpo estraneo o la stessa fune che potrebbe aver scarrocciato andando perfino ad autolesionarsi ad ogni giro”, è il parere espresso da uno dei tecnici a Il Giornale. Decisiva sarà la perizia sulle due cabine, quella distrutta e quella sospesa verso valle: nel frattempo l’associazione nazionale esercenti funivia ha già bollato come un gesto pari a un attentato la manomissione dei freni attraverso i blocchi del ‘forchettone’. 

 

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