Covid e villeggiatura

Vaccini in vacanza, l'ipotesi allo studio: "Iscrizione temporanea alla Asl di villeggiatura", chi resta fregato

La campagna vaccinale deve andare avanti a tappe forzate anche in estate e per questo il governo sta valutando un piano per consentire di effettuare la seconda dose del siero anti-Coronavirus anche sul luogo di vacanza. Secondo il Corriere della Sera, è allo studio l'ipoteso di una "iscrizione temporanea" all'anagrafe sanitaria dell'Asl della città in cui si è in villeggiatura, qualora la seconda dose ricadesse proprio in mezzo alle ferie costringendo di fatto alcuni membri della famiglia a rientrare a casa. 

 

 

 

 

Il dossier è oggetto di un tavolo tecnico a cui partecipano il Ministero del Turismo, quello della Salute e il Commissario all'emergenza Francesco Figliuolo, che pure nei giorni scorsi aveva avvisato delle difficoltà logistiche della "vaccinazione turistica" suscitando peraltro le proteste di alcuni governatori. Cirio del Piemonte e Toti della Liguria hanno già trovato un'intesa per permettere ai villeggianti di venire vaccinati durante le vacanze, così come per la Valle d'Aosta. Si tratterebbe ora di ufficializzare quell'intesa ed estenderla a livello nazionale, mettendo in comunicazione banche dati locali che attualmente "non si parlano". L'iscrizione temporanea alle Asl, come avviene per chi è costretto a viaggiare per l'Italia per lavoro, consentirebbe dunque di "agganciare" i dati delle piattaforme informatiche regionali e quelli della piattaforma nazionale del Ministero della Salute (che controlla l'anagrafe vaccinale nazionale), con la registrazione dello spostamento da una Regione a un'altra, riprogrammando le consegne di vaccini. 

 

 

 

 

Condizione necessaria, però, sarebbe l'iscrizione temporanea all'Asl di villeggiatura "per almeno tre settimane", specifica il Corsera, anche se non servirebbe la scelta del medico di base. Chi conta di fare una settimana di vacanza o al massimo due, insomma, rischierebbe di vedersi "fregato" in partenza.