Trovate ossa in un cassonetto

Albina Perri

Alcuni resti umani sono stati trovati all'interno di un cassonetto per i rifiuti. È successo a Serra San Bruno, centro montano del vibonese, dove tre operai del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani, quando hanno preso il cassonetto per svuotarlo nell'autocompattatore, si sono accorti dei resti umani ed hanno allertato la polizia di Stato. Tra i resti c'è un teschio con un foro provocato da un’arma da fuoco e un femore spezzato, le cui dimensioni in lunghezza fanno ipotizzare che la vittima fosse molto alta. Sul luogo del ritrovamento sono intervenuti gli agenti della polizia di Stato che hanno avviato le indagini. Il sostituto procuratore della Repubblica di Vibo Valentia, Santi Cutroneo, ha disposto gli accertamenti da parte del medico legale. Negli ambienti investigativi si ipotizza che i resti possano appartenere a Pasquale Andreacchi, di 18 anni, scomparso l'11 ottobre scorso da Serra San Bruno. Sarà attraverso l'esame del Dna che si potrà accertare l'identità. Il periodo della morte, secondo i primi accertamenti del medico legale, risalirebbe ad alcuni mesi. Gli investigatori stamani hanno sentito alcune persone legate alla scomparsa del giovane. Sono stati compiuti anche sopralluoghi nel cimitero e in zone di campagna per verificare se, nelle ultime ore, ci siano state delle rimozioni di cadaveri. Sull'attività investigativa i poliziotti mantengono il massimo riserbo. Il giorno della scomparsa Andreacchi, che lavora nel maneggio del padre situato nelle vicinanze del Santuario di Santa Maria del Bosco, uscì di casa senza dire niente di particolare ai genitori. Nel corso della serata fu notato in giro per il paese ma non fece rientro a casa. Gli investigatori ipotizzano che la scomparsa possa essere legata a contrasti probabilmente scaturiti dalla vendita di animali.