Il Papa contro i media:
«Dai mass media il male viene raccontato, ripetuto,amplificato, abituandoci alle cose più orribili, facendoci diventareinsensibili e, in qualche maniera, intossicandoci». Lo ha affermato il papa Benedetto XVI, che in occasionedella celebrazione dell'Immacolata,«purezza in persona», «perfetta trasparenza dell'anima nel corpo», ha lanciatouna durissima critica a giornali, radioe televisioni, colpevoli di intossicare i cuori, «perché il negativo nonviene pienamente smaltito e giorno per giorno si accumula. Il cuore siindurisce e i pensieri si incupiscono». Papa Ratzinger ha parlato della«città», ma facendo subito capire che non stava parlando solo di Roma, né solodelle città reali, ma anche di quel villaggio globale costituito dai media: «Lacittà siamo tutti noi! noi! Ciascuno contribuisce alla sua vita e al suo climamorale, in bene o in male. Nel cuore di ognuno di noi passa il confine tra ilbene e il male e nessuno di noi deve sentirsi in diritto di giudicare glialtri, ma piuttosto ciascuno deve sentire il dovere di migliorare se stesso». Imass media «tendono a farci sentire sempre spettatori,come se il male riguardasse solamente gli altri, e certe cose a noi nonpotessero mai accadere. Invece siamo tutti attori e, nel male come nel bene, ilnostro comportamento ha un influsso sugli altri». Un meccanismo che aggiungeall'inquinamento dell'aria nelle città, «che in certi luoghi è irrespirabile»,e che richiede «l'impegno di tutti», un «inquinamentodello spirito, meno percepibile ai sensi, ma altrettanto pericoloso, cherende i nostri volti meno sorridenti, più cupi, che ci porta a non salutarcitra di noi, a non guardarci in faccia. La città è fatta di volti». Avverte BenedettoXVI: «Le dinamiche collettive possono farci smarrire la percezione della loroprofondità. Vediamo tutto in superficie. Le persone diventano dei corpi, e questicorpi perdono l'anima, diventano cose, oggetti senza volto, scambiabili econsumabili». Di fronte a tutto questo, ha concluso il Papa, la Madonna «ciinsegna ad aprirci all'azione di Dio, per guardare gli altri come li guardaLui: a partire dal cuore. E a guardarli con misericordia, con amore, contenerezza infinita, specialmente quelli più soli, disprezzati, sfruttati».