Maggioranza spaccata
Decreto Covid, Forza Italia con Salvini: "Verifica tra 10 giorni". Draghi e Speranza accerchiati
Si sta creando un asse Lega-Forza Italia all'interno della maggioranza di governo? Il sospetto è legittimo visto che dopo la rottura tra Matteo Salvini e Mario Draghi sul nuovo decreto, Antonio Tajani ha annunciato: "Forza Italia vuole una verifica tra 10 giorni sul coprifuoco". In sostanza, ha proseguito il capo delegazione di Forza Italia al Parlamento europeo, il partito chiede che "nel giro di una settimana, dieci giorni si verifichi la situazione della pandemia nel nostro Paese e si possa spostare, se le condizioni lo permetteranno, il termine della chiusura dalle 22 alle 23".
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Esattamente quello che aveva chiesto il leader della Lega e che Draghi ha rifiutato. "Questa decisione da anticipare significa poter aiutare tutto il mondo delle imprese, significa aiutare settori che sono stati costretti a chiudere per troppo tempo a causa del coronavirus", ha aggiunto Tajani. "Il Decreto purtroppo ha avuto solo una modifica, quella che ha aumentato dal 60 al 70% la presenza in classe obbligatoria degli studenti" ha dichiarato un deluso Matteo Salvini. "Il governo ha disatteso l’accordo raggiunto con gli enti locali, mettendo in difficoltà presidi, sindaci e studenti: migliaia di studenti ammassati sui mezzi pubblici non sono un problema e non corrono rischi, mentre due persone in palestra o al bar rappresentano un problema. Perché?”. E ancora: "Essere alleati leali significa dire, al premier come a un amico, quando secondo noi sbaglia. Insistere con coprifuoco, chiusure e divieti - quando i dati sanitari sono in netto miglioramento da giorni - non ha senso: il prossimo decreto a cui stiamo lavorando dovrà prevedere, nel nome del buonsenso, il ritorno alla vita, al lavoro, alle libertà.
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Del resto anche il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie stima casi e decessi da Covid in calo in Italia nelle prossime settimane. Secondo il nuovo strumento dell'Ecdc da oggi 22 aprile online, il numero di contagi a livello nazionale dovrebbe diminuire dai 103.366 registrati nella settimana dall'11 al 17 aprile a 78.220 nella settimana dal 9 al 15 maggio. Nello stesso periodo, i morti dovrebbero scendere da 2.753 a 1.835 a settimana.
Cifre confortanti. Anche il governatore del Veneto Luca Zaia è ottimista: "Il Veneto sarà in zona gialla, Rt a 0,71 per cento, l'incidenza è 126,8. Il tasso di occupazione delle terapie intensive è 22 per cento. A meno che non cada un meteorite, con il nuovo decreto saremo in zona gialla".