Spese telefoniche record

Monica Rizzello

Spese telefoniche record in Trenitalia fanno scattare le indagini. Sarà infatti consegnato formalmente alla procura di Bologna, per competenza territoriale, l'esposto che a metà novembre è stato presentato da un dipendente di Trenitalia (Alessandro Capostagno, ispettore nella struttura di controllo Audit) alla polizia ferroviaria dell'Emilia-Romagna sui consumi record di cellulari e palmari, in dotazione dei dipendenti dell'azienda dei trasporti, che in due anni (2007 e 2008) hanno superato i 38 milioni di euro. Soldi spesi probabilmente soprattutto in materiale scaricato da Internet. A confermare la vicenda è stato il comandante della Polfer dell'Emilia-Romagna Francesco Barbagallo: «un dipendente è venuto a presentare un esposto, sulla base di un'inchiesta commissionata dai suoi superiori sul traffico telefonico proveniente dai telefoni aziendali», ha spiegato. L'indagine, affidata a Capostagno, è cominciata a gennaio e si è conclusa a marzo, rivelando che nel 2007 la società ha speso complessivamente, per telefonate e scambio dati, oltre 21 milioni di euro e oltre 16 milioni l'anno successivo. Spicca, inoltre, il conto telefonico di un dipendente, che, nel 2008, ha toccato quota un milione e 300 mila euro. All'esposto dell'ispettore è stato allegato anche un cd in cui, ha riferito Barbagallo, erano sintetizzati i dati telefonici. «Abbiamo visionato il materiale per renderci conto di cosa si trattasse - ha continuato il comandante Polfer - in effetti è un po’ strano perché si tratta di cifre molto elevate che fanno pensare quindi a elementi pesanti e probabilmente meritevoli di un approfondimento». Per questo lunedì la polizia andrà in procura per riferirne al magistrato competente. Capostagno avrebbe inviato l'esposto anche alla Corte dei conti del Lazio. L'ipotesi di reato, se accertato, potrebbe essere il peculato d'uso.