Processo Meredith, i giudici
Poche oreancora poi si conosceranno le sorti di Amanda Knox e Raffaele Sollecito,accusati di aver ucciso Meredith Kercher la notte del primo novembre 2007 nellavilletta di Perugia. I giudici di Perugia sono infatti riuniti in camera diconsiglio: la sentenza è attesa per questa sera. Ieri l'ultima arringa del pm ele dichiarazioni dei due imputati. Per il pubblico ministero Manuela Comodi,l'accusa è assolutamente solida. Come la casa di mattoni di uno dei treporcellini, dei quali ha citato la favola. Raffaele Sollecito ha ribadito:"Non ho ucciso Meredith. Ridatemi la vita". Poi è stata la volta diAmanda Knox che, con voce sommessa, ha detto alla Corte: "Ho paura diavere una maschera di assassina forzata sulla mia pelle. Ho paura di esseredefinita quella che non sono". Nell’auladegli Affreschi del tribunale di Perugiada questa mattina si accalcano giornalisti, fotografi, teleoperatori e curiosi.L’udienza si è aperta con l'intervento dell'avvocato Daniela Rocchi, difensoredi Raffaele. Al termine dell'arringa del legale il presidente della Corted'assise di Perugia, Giancarlo Massei, ha dichiarato chiusa l'istruttoriadibattimentale ed ha congedato i giudici popolari supplenti. Il collegio èquindi entrato in camera di consiglio intorno alle 10,40. Il presidente Masseinon ha fornito alle parti alcuna indicazione sull'orario della sentenza.Raffaele Sollecito e Amanda Knox, che si sono proclamati estraneiall’accusa, hanno lasciato l'aula visibilmente tesi in volto. Sono stati quindiriportati nel carcere di Perugia, ed è previsto che tornino in aula stasera perla sentenza. Per loro i pm hanno chiesto la condanna all'ergastolo, conisolamento diurno. Il sindaco di Perugia, Wladimiro Boccali, hamanifestato la sua solidarietà ai familiari delle vittima: «Perugia nondimenticherà Meredith, uccisa quando era ospite della città, ma adesso iperugini vogliono sapere la verità e aspettano con attenzione la sentenza.Quella ragazza e la sua famiglia devono avere giustizia, e questo significamettere la parola fine ad un processo lungo e difficile. I giudici devono dircicosa è davvero successo in quella casa. Qualunque sia il risultato, credo che iperugini lo prenderanno con grande rispetto e fiducia per la giustizia econ sobrietà, come con sobrietà hanno seguito il processo. Quella perugina èuna comunità che non fa la fila per entrare in aula e soddisfare curiosità piùo meno morbose. La ferita resta aperta per la morte di Meredith, che nessunorestituirà più alla sua famiglia e a tutti noi, mentre sono per fortuna allenostre spalle quelle incredibili rappresentazioni di Perugia, subito dopol'omicidio, come una sorta di città perduta». Erano presenti in aula stamattinaanche il padre di Sollecito, con la moglie, e i genitori della Knox, conle altre figlie. L’uomo si è dichiarato «molto fiducioso». Staseraincontrerà in aula in genitori di Mez. «Se avrò l'occasione - ha detto -offrirò loro il mio conforto. Al di là della tragedia che stiamo vivendo noi,la loro è sicuramente molto più grande». Francesco Sollecito ha detto disperare «subito in una decisione» da parte dei giudici e che non venganodisposte altre perizie, come pure ipotizzato dalla difesa del figlio:«Qualsiasi perizia prolungherebbe i tempi per la scarcerazione di mio figlio.In questa vicenda un colpevole c'è già (Rudy Guede, già condannato a 30 anni,ndr). Sono sempre stato vicino a mio figlio da quando è nato ed è un miodovere rimanergli vicino ora».