Quale futuro
Coronavirus, riaperture il 20 aprile? "Possibilità pari quasi allo zero", indiscrezioni dalle sacre stanze
Riaperture sempre più lontane. L'ipotesi di un alleggerimento delle restrizioni per il 20 aprile è quasi esclusa. Con ogni probabilità le misure anti-Covid e i colori per le Regioni saranno pressoché gli stessi. A disilludere gli italiani ci ha pensato Affaritaliani.it dopo aver ascoltato fonti governative vicine al dossier Covid. "Le possibilità di un allentamento delle restrizioni dal 20 aprile sono pari quasi allo zero" si legge sul sito. Questo non significa, a differenza di quanto stabilito nel decreto, che non possono più esserci zone gialle. Anche se dovessero tornare a far parte dei colori, infatti, l'Italia continuerà a essere suddivisa in fasce colorate senza alcuna modifica rispetto alle regole precedentemente decise.
Non vedono la luce in fondo al tunnel i parrucchieri che rimarranno sempre chiusi in zona rossa. Stesso discorso per palestre, piscine, musei, cinema, teatri e fiere. Non va meglio a bar, ristoranti e pizzerie con le saracinesche abbassate sempre e comunque la sera fino a data da destinarsi. L'obiettivo, più volte ribadito da Matteo Salvini e dalla Lega, è quello di un ritorno graduale alla normalità. In questo senso va l'apertura delle scuole per i più piccoli a partire dal 7 aprile. Lo stesso governo sul tema si muove a tentoni con un braccio di ferro continuo tra Carroccio e ministro della Salute, Roberto Speranza.
Da una parte la necessità di far ripartire l'economia del Paese, dall'altra quella di tutelare la salute. Nel mezzo il premier Mario Draghi intenzionato a farsi dettare la linea solo dai dati scientifici, combinando i numeri dei contagi e dei ricoveri (soprattutto in terapia intensiva) con quelli delle vaccinazioni. Scopo ambizioso dell'esecutivo arrivare a somministrare 500 mila dosi al giorno. Per ora però i numeri sono ben lontani.