Il Doge

Coronavirus, Luca Zaia mette alle strette Mario Draghi: "Ci restano sette giorni per decidere insieme"

"Nessun governatore è irresponsabile di fronte alla situazione sanitaria, abbiamo tutti la testa sulle spalle. Ma va considerato il fatto che il rispetto delle regole dei cittadini (distanziamento, lavarsi le mani, mascherine), vale più dei lockdown rigidi. La Germania, che è chiusa da dicembre, non è messa meglio di noi". A parlare è il Presidente della Regione Veneto Luca Zaia, intervistato da la Repubblica. "In un anno in Veneto abbiamo perso 65mila posti di lavoro, 35mila solo nel turismo. Se il Veneto si piglia un raffreddore scoppia un'influenza a livello nazionale" prosegue il governatore. 

 

 

"Abbiamo sette giorni per decidere insieme i contenuti del Dpcm, che spero venga scritto a due mani con le Regioni. Bisognerebbe anche farsi sentire in Europa. Non è possibile che sia vietata la circolazione in Italia e poi uno, facendo il tampone, possa volare da turista alle Canarie" ha detto Zaia. Stamattina è arrivata (puntuale come sempre) l'ordinanza firmata dal Ministro della Salute Roberto Speranza, che prevede la quarantena obbligatoria di 5 giorni per chi viaggia tra i Paesi Ue. Decisione arrivata due giorni prima delle "vacanze" di Pasqua. Dopo un anno di caos totale, Roberto Speranza continua a "gestire" le restrizioni come a inizio pandemia. 


Quando gli chiedono come cambiare, nel concreto le norme Zaia risponde: "Immaginando regole più flessibili, che prevedano il passaggo alle zone gialle o bianche, se le condizioni lo consentiranno. Sempre col via libera del Cts". E su questo ha sentito Matteo Salvini? "Sì, la sua posizione mi sembra responsabile. Serve buonsenso, come sta avvenendo per le scuole", rimarca il Doge.

 

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Incalzato riguardo ai vaccini, Zaia esprime la sua opinione riguardo alla loro efficacia: "I vaccini funzionano, lo dicono i dati. In Veneta, su 30mila ospiti nelle Rsa, abbiamo un centinaio di contagiati, a dicembre erano 3500. Tra i 60mila ospedalieri non si è registrato più alcun focolaio" spiega il governatore. Nell'intervista ripercorre anche le prime tappe della pandemia: "dopo un anno di pandemia nessuno può avere la verità in tasca. Né i catastrofisti né gli aperturisti. L'anno scorso il virus entrò a Venezia poco dopo il 21 febbraio, in pieno Carnevale, e non accadde nulla. Nessuno l'ha saputo spiegare" ha detto Zaia stupefatto. 

 

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