Infrangere la zona rossa, non rispettando le regole dei Dpcm e scrivere il falso nell’autocertificazione non è reato. Lo ha stabilito il tribunale di Reggio Emilia dopo che una coppia in pieno lockdown era uscita di casa senza un valido motivo e, fermata dai carabinieri, aveva presentato un autocertificazione poi risultata falsa. La coppia ha spiegato di essere "in gita". I due sono stati denunciati per falso ideologico in atto pubblico, ma sono stati assolti “perché il fatto non costituisce reato” e perché il Dpcm dell'allora premier Conte era “illegittimo”.
Coronavirus, Lombardia verso la zona rossa automatica: "311 contagi ogni 100mila abitanti", è lockdown
Mentre il governo ragiona sul da farsi e sul nuovo Dpcm in grado di sostituire quello vigente, ecco che la Lombardia si ...Per il giudice è acclarata “l’indiscutibile illegittimità del Dpcm dell’8 marzo 2020 come pure di tutti quelli successivamente emanati dal Capo del governo. Tale disposizione stabilendo un divieto generale e assoluto di spostamento al di fuori della propria abitazione, con limitate e specifiche eccezioni, configura un vero e proprio obbligo di permanenza domiciliare. Tuttavia, nel nostro ordinamento giuridico, l’obbligo di permanenza domiciliare consiste in una sanzione penale restrittiva della libertà personale che viene irrogata dal Giudice penale per alcuni reati all’esito del giudizio", si legge nella sentenza.
Coronavirus, tsunami varianti: "Sul filo del rasoio". Dopo Lombardia e Piemonte, altre tre regioni verso la zona rossa
Si avviano spedite verso la zona rossa tre regioni: Lombardia, Piemonte e Veneto che avranno quindi misure e divieti anc...Per il giudice i decreti anti-Covid sono incostituzionali: "Primo corollario di tale principio costituzionale è che un dpcm non può disporre alcuna limitazione della libertà personale, trattandosi di fonte meramente regolamentare di rango secondario e non già di un atto normativo avente forza di legge”. Ma diversi giuristi ritengono invece esatta la legittimità dei dpcm, perché secondo l’articolo 16 della Carta la libertà di movimento può essere ridotta dalla legge per motivi “di sanità o di sicurezza”. Il giudice di Reggio Emilia, però, ribadisce ha deliberato che “la libertà di circolazione riguarda i limiti di accesso a determinati luoghi, come ad esempio l’affermato divieto di accedere ad alcune zone circoscritte che sarebbero infette, ma giammai può comportare un obbligo di permanenza domiciliare e quando il divieto di spostamento è assoluto è indiscutibile che si versi in chiara e illegittima limitazione della libertà personale”, così scrive nella sentenza. Ma adesso sarà un vero problema per il governo Draghi scrivere nuovi Dpcm che comportino un nuovo lockdown.
